Poesie inserite da Sir Jo Black

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Scritta da: Sir Jo Black

Le brume di novembre

Le brume di novembre,
dal campo dei cipressi,
salgono al cielo pesto.

In un tetro suono,
spicca il volo,
alata sagoma nera.

Tre giri sul campo,
tre tetri richiami
aprono l'aria immobile.

Tre brividi vibrano l'anima
ed il suo occhio s'apre sul tempo.

Per ogni brivido un immagine:

Tre lustri di bianche mani,
sporte da nero cappotto,
posan terra umida di pianto
sul simulacro della speranza
di apprendere il mondo.
Ora è andata...

Tre fiori, da bianche mani,
sporte da nero cappotto,
appoggiati, ancor umidi,
sul simulacro della speranza
di condividere il mondo.
Ora è andata.

Tre lacrime sul volto bianco:
una per un padre non avuto,
una per un amore staccato,
una per l'anima che è andata ora.

Poi, sul campo dei cipressi,
nelle brume di novembre,
di nuovo il silenzio.
Composta lunedì 20 ottobre 2008
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    Scritta da: Sir Jo Black

    Porta bianca

    Un ultimo terremoto
    sul volto di terra incolta,

    un ultimo fremito
    tra i raggi di sole sulla collina bianca.

    Poi:

    Immobili laghi,
    svuotati,
    sbarrati.

    Occhi di silenzio infinito.

    Lenta mano
    per togliere luce
    dove non vibra più acqua.

    Lenta mano
    per raccogliere
    raggi di sole sparsi.

    Lenta mano
    a sparger bianco
    su un volto di terra appassito.

    Mi resta, bianca,
    una porta alle spalle...
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      Scritta da: Sir Jo Black

      Preghiera

      Un giorno, un incubo:
      Ho visto te,
      il tuo volto disteso...
      Chè vita fosse,
      per i tuoi cari e te,
      pregavi gli antenati...

      Poi la tua ombra grigia
      inginocchiata sul muro
      nell'infinito bagliore
      che Enola scagliò.

      Dei tuoi cari polvere...

      Non aiutarono, gli avi,
      te, né i tuoi cari...

      Vorrai, tu, aiutar noi
      antenato del nulla?
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        Scritta da: Sir Jo Black

        Viola

        La mia vita scivola via,
        scivola a terra, filtra giù...
        Labbra livide, occhi pesti...
        Barcollante vampiro scendo...
        Vorrei raccoglierla: mani a coppa...
        Sono sceso...
        Filtra rosso dal soffitto
        allargandosi sul muro...
        Ancora giu... più giu...
        Labbra nere, occhi vuoti,
        pallidi passi per scendere...
        Per raccogliere vita:
        mani a coppa raccolgono
        grumi neri...

        Ora occhi sbarrati sul tetto,
        infinito, bianco...
        raccolgono un terribile sole...

        Urlo...
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          Scritta da: Sir Jo Black

          Maledizione

          Perché non posso essere cervo?
          Correrei senza catene nel bosco.

          Perché non posso essere aquila?
          Volerei nel vento tra i monti.

          Perché non posso essere delfino?
          Nuoterei fino al cuore del mare.

          Perché non posso essere leone?
          Possederei la mia compagna.

          Perché non posso essere pietra?
          Immobile nel vuoto non sentirei...

          Invece guardo dea Luna e piango.

          Maledetto dagli dei:
          vivrò nel sentire,
          avrò un'anima dolente,
          avanzerò inutili passi...
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