Commenti a "In questo luogo è deposta la spoglia di uno..." di Lord Byron (George Gordon Noel Byron)


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Ciao Vincenzo, hai ragione non ho mai avuto un terranova, però tutto ciò che voglio esprimere sta solo nella parola che hai usato "educazione", degli umani hanno educato una razza di cani.
I cani da combattimento diventano bestie tali da lottare fino alla morte, ma non è colpa loro, bensì di chi li alleva, perciò un cane, solitamente, è frutto dell'insegnamento di un uomo.
Ho avuto diversi cani nella mia vita, tra cui un pastore tedesco di nome "Wolf" al quale ero molto affezionato, ma i miei cani hanno sempre fatto una vita da cani, liberi di correre in uno spazio adatto ad un cane, educati quel tanto da non essere nocivi, non ridotti a cani da circo con vestitini! Non umanizzati da farli dormire a letto con me o richiusi in sessanta metri quadri di appartamento e costretti ad essere dei cani quindici minuti al giorno per tre pisciate. 
Troppo persone oggi tendono ad umanizzare gli animali, ma rispettarli significa farli esprimere per quello che sono per tutto il possibile. Il mio cane come tutti i cani quando incontrava un suo simile amava leccarli il c*lo ed il muso, ma questo è un cane! Quando vedo persone che si fanno leccare la faccia da un cane, mi viene la nausea per la mancanza di rispetto verso i ruoli corretti.
Comunque, se oggi devessi ritenere che chi ho rispettato maggiormente nella mia vita non fossero i miei genitori, degli amici, le mie donne, ma il mio cane, vorrebbe dire che ho avuto una vita proprio di m*rda.
Saluti.
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Caro Anonimo, se associ il concetto di forza con il concetto di sola mole dimostri una ragionevolezza pari a quella di un dinosauro:)
La forza di una specie sta principalmente nella adattabilità ai diversi territori e nel saper formare una società che interagisce per il bene comune di tutti gli individui che la compongono ( anche l'uomo in questo non è  ancora riuscito perfettamente, anzi rispetto ad alcune società tribali è regredito.)
Per il resto del discorso concordo, saluti.
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La regola posta dalla natura non è quella del più forte. I dinosauri si sono estinti. Gli animali possono non Essere virtuosi perchè le stesse virtù che noi non tanto gli attribuiamo quanto riconosciamo non sono frutto di una loro consapevole scelta, di una loro capacità volitiva. Per questo motivo possono essere belli senza esser vanitosi, perchè non sanno d'esser belli. Se lo sapessero rischierebbero d'esser vanitosi. E' bene ricordare che l'essere umano, seppur evoluto, è pur sempre un animale. E dubbi potrebbero sorgere in merito alla progressività della sua stessa evoluzione...
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No, Paolo, non sono d'accordo.
   La nostra pretesa superiorità rispetto agli animali, a tutt'oggi, si fonda a mio avviso su di una sola circostanza concreta: la maggiore capacità che abbiamo avuto ed abbiamo di sopraffarli.
   Abbiamo sfruttato, sfruttiamo e stiamo per distruggere non solo il regno animale, ma l'intera natura che ci circonda.
   Basterebbe questa sola considerazione a farci comprendere quanto siamo lontani, NEL CONCRETO, dalla superiorità di cui ci riteniamo portatori.
   Ti ho parlato di fatti concreti, che sono sotto gli occhi di tutti.
Ma - dici tu - la verità è che abbiamo doti superiori alle loro; spesso non le usiamo correttamente, è vero, ma ciò dipende dalla nostra coscienza, dall'imparare a farne buon uso, e non esclude la nostra superiorità.
   Queste doti superiori si sostanziano in un maggiore sviluppo della scatola cranica, e nel conseguente maggior volume cerebrale; il che dovrebbe porci in grado di "capire" più di loro. Ma ti renderai conto che se il timone di questa nostra superiorità è quella che tu chiami "coscienza" , e se questo timone talvolta può funzionare, tal'altra no, ebbene noi rappresentiamo quanto di peggio possa esistere in natura: una razza potente, in grado di raggiungere le massime vette di incontrollabilità (e dunque di distruttività e pericolosità) possibili, cosa che il distorto uso delle cognizioni e tecnologie in nostro possesso rende sempre più evidente.
    Gli animali, viceversa, sono esseri in perfetto equilibrio. Mi piace molto, di questa frase di Byron, quel "bello senza vanità, forte senza insolenza, coraggioso senza ferocia".  Indicano uin "timone" che funziona. Gli animali, inoltre, hanno doni che noi neanche ci sogniamo: basti pensare al fiuto dei cani, al loro udito eccezionale, al radar dei pipistrelli, alla possibilità di volare, all'organizzazione delle formiche e delle api, e l'elenco potrebbe continuare all'infinito. Inoltre comunicano tra loro (e anche con noi: chi abbia avuto un cane sa cosa voglio dire) in maniera estremamente perfezionata... e infine... noi degli animali non conosciamo ancora quasi nulla.
    Con ciò non voglio dire che siano loro superiori a noi; ma neanche ritengo possibile affermare che siano inferiori.
    Il diritto romano, e ancora quello moderno, considerava gli animali come "cose": alla stessa stregua di un mobile o di un oggetto qualsiasi. Come gli schiavi. Nel tempo, ci siamo fortunatamente evoluti, fino al punto che oggi la riduzione in schiavitù e reato; e, quanto agli animali, chi ne maltratta uno rischia seriamente la galera. Tuttavia oggetto della tutela giuridica non è ancora l'animale (che continua ad essere "cosa", e dunque come tale non può essere "offesa") ma il sentimento umano cui ripugna l'offesa agli animali. Questa lenta evoluzione condurrà prima o poi, a mio avviso, a riconoscere agli animali una soggettività. Ciò accadrà quando li conosceremo meglio.
    Perché ancora non conosciamo il regno animale. Noi siamo convinti che la razionalità sia la massima espressione dell'evoluzione. Ma lo riteniamo solo perché la razionalità è cosa nostra, in pratica "siamo noi". Potrebbero esistere tuttavia strumenti molto più perfezionati di comprensione dell'Universo, a noi del tutto sconosciuti...
    Uno degli indizi della possibile validità di quest'ultima considerazione è dato da quanto tu stesso osservavi circa quel "timone" della nostra superiorità, che chiamavi "coscienza".
    Immaginiamo per un solo istante esseri dotati di "coscienza" al massimo grado possibile. Non credi tu che ci sarebbero "superiori" pressoché all'infinito? Ebbene, esseri di tal fatta potrebbero esistere anche tra gli "animali", su questo o su un altro pianeta.
    Per concludere, io ritengo che gli animali siano nostri coinquilini e fratelli. E non faccio discorsi di superiorità o inferiorità, ma solo di cooperazione. Ciascuna specie dovrebbe cooperare al bene del pianeta, cosa che il regno vegetale ed il regno animale già fanno da tempo. E' ora che anche il genere umano inizi a farlo, se non vuole autodistruggersi
    Per fortuna, mai potrebbe giungere a distruggere il pianeta, il quale impiegherebbe milioni di anni, ma sicuramente risorgerebbe dalle sue ceneri, bello e rigoglioso come e più di prima.
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Giuseppe non comprendo il paragone tra un cane ed un essere umano, di qualsiasi razza sia. La natura stessa ci ha resi superiori a qualsiasi animale che popoli la terra. Il fatto poi di saper usare correttamente le doti che ci ha fornito la natura, sta alla coscienza umana, ma non si può paragonare un animale ad un essere umano.
L'unica regola posta dalla natura sul regno animale è che soppravvive il più forte, in un ecosistema perfetto che fa si che le razze non si annullino l'una con l'altra, ma è una regola che applicata indistintamente all'uomo, come fosse un qualunque animale, avrebbe causato già da tempo la fine del mondo.

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