Commenti a "In fondo che cos'è, l'oggettività. Se non un..." di Violetta Serreli


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Sibaldi? Sì, è stato molto interessante stare a sentirlo. Come sono interessanti e sempre approfonditele vostre riflessioni. E' un piacere leggerle :D
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Bravo Giuseppe,
anch'io nella mia modesta esperienza da scrivano (non fiorentino) mi sono non di rado trovato di fronte alla mal celata irritazione di chi non riesce a leggere più di due righe di seguito senza cadere in un irreversibile stato catatonico... Cosa questa sempre possibile, purché conseguente a lettura integrale e non prevenuta. Ma tant'è...
Quanto all'originalita' del pensiero, nella forma e nei contenuti, e' da sempre il bersaglio preferito e non dichiarato di chi si crogiola nel presente, che gli arride per ragioni non sempre nobili, non guarda al passato e spera che il futuro si presenti all'appuntamento con grande e grave ritardo, possibilmente con lo stesso abito della sera prima...
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... Dimenticavo:  *****
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Se al mondo vi fosse una maggioranza di ciechi, il buio sarebbe la realtà, e la luce sarebbe la fantasia o la follia dei pochi che asseriscono di vederla. Lo stesso vale quanto alla luce: noi tutti, che la vediamo, siamo ciechi ai raggi X, alle onde radio e a tutto il resto delle onde elettromagnetiche. E così via.
    Se ne può dedurre che l'oggettività non è altro che l'inganno mentale attraverso il quale i limiti percettivi comuni alla maggioranza delle persone si mutano da soggettività  in realtà universale.
    Io credo che quest'ultima abbia le stesse caratteristiche e gli stessi identici limiti che ha la struttura psichica di ciascuno di noi: che cioè non esista se non in quanto esperienza soggettiva ed individuale, sempre ampliabile e perfettibile.
     PS: molto interessante il discorso di questo Sibaldi, che mi trova d'accordo in linea di massima su tutta la linea di pensiero, salvo che su alcune forzature (di carattere peraltro meramente didascalico). Gli sono inoltre particolarmente grato perché riabilita, a fronte della contraria opinione comune , il mio pensare "ad alta voce" che mi conduce a scrivere lunghi commenti, e a non tenere in alcuna considerazione (a beneficio dei pochi esseri pensanti e "disobbedienti") la circostanza che possano risultare invisi  ai più non solo per la lunghezza, ma anche per i contenuti, solo di rado (anzi: mai :) omologati al pensare comune.  : )))
     Saluti a tutti.
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Grazie comunque Ale :)) GrAZIE sIR< !!!

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