Commenti a "Alcune persone sono certe che i limiti debbano..." di Giulio Pintus


16
postato da , il
Non tutto è processo costruttivo, non tutto. Si, Pino, usando l'esempio del cane lei forse si riferisce al modo.  Ma del resto, il desiderio di avvicinarsi solo a quello che da risalto alle nostre emozioni, ci renderà intuitivi soltanto con ciò che più ci assomiglia. Ed è quindi la nostra sensibilità, più della ragione, a doversi cautelare dall' essere
essa stessa vittima della propria intuizione. Per gabbia non intendevo  il senso di soffocamento, quello semmai è solo in te stesso se lo desideri.. parlavo di ciò che esiste ed è inevitabile per quanto la nostra/vostra ragione può provare a dargli un senso diverso.. ma dopo le nostre parole di fatto continuerà perennemente il codice.. pur senza sofferenza, pur senza felicità..continuerà questo modo..
Il suo esempio del cane, era proprio una riflessione di qualche giorno fa.. si.. credo lei abbia ragione.. per questo non mi arrenderò dal credere che possa essere solamente così. E  noi ci accontentiamo di ballare sotto la pioggia per prendersci anche solo uno spicchio di un infinito parallelismo che dovremmo aver superato giù da tempo.
15
postato da , il
Giulio, io te l'ho detto: violare un copyright è un attimo. Le storielle sui cani ne sono un esempio. L'idea è stata mia. A ben pensarci, le stesse lettere dell'alfabeto potrebbero lato sensu esserne protette. Se io ad esempio scrivo "ti amo con tutto il mio quore", e tu dopo poco scrivi "dies a quo non computatur in termino", in quel "quo" si può cogliere una lesione per assonanza del mio bene immateriale, il che potrebbe facilmente condurti sul lastrico nell'ipotesi che il mio giusto diritto venisse azionato.
Occhio dunque: il gioco si fa serio, sgarrare è un attimo.
E dunque inizio col diffidarti: NON RIPETERE LE MIE IDEE E LE MIE PAROLE, ogni put**nata è protetta.  : )))
14
postato da , il
Per il commento numero 6 di Dario: se è per questo, ci sono velate ironie di tutti i generi: anche di ore, giorni , settimane... Personalmente, ne ho una che mi perseguita da una vita intera... e ancora non sono certo di averla capita !!!!  : )))))
13
postato da , il
Ogni codice comportamentale è gabbia di chi interpreta, non di chi agisce. Puoi danzare la danza della pioggia, mentre altri credono tu stia danzando il valzer. D'altra parte ciò è indispensabile ad ogni operazione di mimesi. Nulla si nasconde meglio di ciò che appare usuale. La gabbia è dunque problema di chi classifica, non di chi viene classificato.
E' normale che se io ti dico la verità ridendo a quattro ganasce tu capisca fandonie, e se ti dico fandonie con viso grave e serio tu creda che io stia dicendo la verità. Avevo un cane che quando sorridevo scondinzolava, e se diventavo improvvisamente serio smetteva.
I codici di comunicazione scimmieschi degli umani sono ancora più divertenti.  : )))
12
postato da , il
E si ricordi, sempre dimenticando, che qualsiasi azione lei farà, coloro che la osserveranno proveranno sempre e in ogni caso a dargli una logica, una ragione.. un apparenza e infine "sminuiranno" qualsiasi essenza dettata da ogni suo movimento. Lo faranno usando il punto di vista psicologico e la ragione. Questo per dirle che spero si renda conto in che gabbia stia vivendo lei. D'altronde lei mi saprebbe spiegare perchè tutte le persone si siedono allo stesso modo?. Se userà la ragione dell'uomo, e non della vita...non potrà spiegarmelo.. ma crederà di averlo fatto attraverso una ragione.... il solito codice.

ATTENZIONE: l'autore ha richiesto la moderazione preventiva dei commenti alle proprie opere.
Invia il tuo commento

Disclaimer [leggi/nascondi]

Guida alla scrittura dei commenti