Frasi inserite da Monica Cannatella

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Scritta da: Monica Cannatella
A chi regalerò i miei giorni quando non ci sarai più? A che mi serviranno il tempo e le promesse, il mare, le tempeste il cielo ed il suo blu. Se non ascolterai con me l'alba e le sue poesie, gli oceani, le idee, l'amore scritto mai. Che ne sarà di me, di te, di noi. Del bacio che mi hai dato, del sogno mai sognato, del silenzioso addio che non ti ho dato mai.
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    Scritta da: Monica Cannatella
    Lei al girone dell'inferno c'era già stata! Nuotando tra anime dannate e corpi svuotati del loro tutto, aveva raggiunto la riva di una qualche vita. Non le piaceva, non l'aveva voluta, non la sentiva sua, ma quando conosci l'inferno, anche il niente più assoluto può sembrarti una salvezza. Ma non ti salvi e inconsapevolmente finisci con l'allungare la tua agonia.
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      Scritta da: Monica Cannatella
      Ci si ritrova soli troppo spesso. Soli tra la gente, in mezzo alle parole, sotto i temporali. Tra sorrisi che troppo spesso sanno di lacrime ingoiate, negli attimi fuggenti che hanno solo un sapore amaro. Soli tra le note di una canzone, in un ricordo che sa di vago. Le persone non andrebbero mai lasciate cosi sole, rischiano di perdersi e non trovarsi mai più. E nessuno merita di sentirsi annullato dalla solitudine.
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        Scritta da: Monica Cannatella
        Perdonati. Per le volte che non sei stata abbastanza donna, madre, figlia, amica. Per quelle in cui ti è mancato il coraggio di dire basta. Perdonati per ogni volta che hai abbassato lo sguardo sentendoti qualcosa che non eri. Perdonati per i voli lasciati a metà, per le canzoni scritte e cantate mai, per le poesie che non riesci a finire. Perdonati per le volte che hai danzato mentre nessuno ti guardava, perché pensavi di essere ridicola. Per le volte che hai pianto di nascosto e per quelle in cui hai finto di star bene. Perdonati per ogni cosa. E prova per una volta, a dispetto di tutti, ad essere felice.
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          Scritta da: Monica Cannatella
          Sono di carta. Qualcuno mi ha presa a calci e gettata in un angolo, ma troverò chi mi raccoglierà. Sono di carta e sta piovendo, mi consumerò se nessuno prenderà quel che resta di me. Sono di carta, e mi hanno usata! Poi, come tutte le cose che si "usano", hanno deciso che non servivo più, e mi hanno gettata via. Ma sono di carta e non provo dolore. Sono di carta, e aspetto che arrivi un vento buono che mi faccia cominciare a volare.
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