Roberto Garro

Quando sei innamorato e vivi per quella amore, anzi ci vivi in due, ma quando poi all'improvviso nella freddezza della vita ti ritrovi solo ... allora capita anche di piangere per quella voglia che ti legava così unica nel fare l'amore.

Io invece credo che sia il giudicare ad appartenere agli dei e che il perdono invece, sia per renderci liberi dal dolore. Comunque è bella ma sopratutto
"come un arto amputato
sente vuoto e presenza
ma se tocchi non mente"
questo verso è meraviglioso, il dolore della privazione espresso deliziosamente.

E' da molto che conosco quest'aforisma, e l'ho modificato in "non appartenga a nulla chi può appartenere a sè stesso", facendolo diventare la mia ragione di vita dopo un intero passato di schiavitù.

Non credo nelle chiesa ma ho fede e, purtroppo,ho imparato più dal primo che dalla seconda, con l'unica differenza che la chiesa la puoi pur sempre rinnegare ... il crimine prima o poi lo devi pagare, più è grande e più è alto il prezzo.

Ho provato questo per tanti anni, amando in silenzio, lontano, come se quel dolore sordo potesse guarire ... l'amore è una cosa meravigliosa, può far nascere un fiore di inepareggiabile bellezza ed estirparne un prato in un soffio di vento. Ma se non ci fosse l'amore noi non sapremmo che scrivere. Un abbraccio.

Grazie Matty, è una delle cose che ho scritto a cui sono più legato.

Bella, non smettere mai di cercare e di sognare

Spero che poi sia tornato

Non ho mai capito come sia realmente una poesia, ma capisco che che anche tu cerchi e chiedi, forse la verità è negli occhi di chi guarda, quello che sò per certo è che ogno di noi, nel suo piccolo mondo, per quanto leggero possa essere, sà di avere ragione. Ed il bello della verità è proprio questo ... che è nostra.