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D'una durezza inaspettata quanto sorprendente. Scordatevi la commedia italiana, il tragicomico, l'agrodolce, la risata amara, Germi, Risi, Pietrangeli, Comencini, Monicelli, Scola, Citti. L'esordio alla regia di Tirabassi scommette sul cinema dell'assurdo con un racconto cupo, disperato, da dramma esistenziale o da tragedia greca sul Fato avverso che s'abbatte implacabile sui reietti. Lillo, Mastandrea e Giallini appaio in camei che non snaturano il progetto m'addirittura lo rafforzano: eterni sconfitti, "gli ultimi saranno ultimi" (Massimiliano Bruno, 2015). Peccato che l'epilogo, invece di rilanciare nella beffa d'un ulteriore atroce scherzo del destino, cambi registro virando verso il grottesco alla Ferreri.

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