Commenti a "A chiunque è data l'opportunità di avere la..." di Ines Sansone


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postato da , il
ULTIMO COMMENTO  (credo)

Ora veniamo alla parte finale. Continuiamo con la metafora della barchetta.  La coppia ora deve  ritornare in mare aperto, ma uno dei due  deluso
dal comportamento precedente ha paura di affrontare la tempesta senza che l'altro faccia la sua parte, sa che da solo , pur sacrificandosi non
riuscirà mai da solo a governare la barca. L'altro non si offre d'imparare a portare la barca. Che fare?  Uscire lo stesso con il mare in tempesta
rischiando tutti e due la vita o decidere di rinunciare alla navigazione prendendo un treno ? Ma questa scorciatoia porterà delle conseguenze, sarà una sconfitta per la coppia che non è stata in grado nonostante tutto di affrontare la tempesta.

Finale :  certamente lei si innamorerà di un Capostazione, lui certamente si innamorerà di una skipper. 
Massima della domenica mattina: ''Ogni piede ha la sua scarpa''  ...aggiungo...mase   non le provi come fai ha sapere se ti fanno male i piedi ?E
quando i piedi ti fanno un male atroce , l'istinto non ti dice di togliertele???

Mamma che fatica !!!!!  buona domenica a tutti quelli che hanno male ai piedi.
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postato da , il
....................e infatti è sparito..................

Ok. ricomincio.
La coppia che ha superato la fase d'innamoramento ed è entrata in quello dell'''amore, se come dici tu 'è amore vero' , lo sarà
vuoi per fortuna o per discernimento individuale. quindi quando il loro microcosmo si trasformerà in un macrocosmo: convivenza,
matrimonio, figli, mutui, suoceri, problemi, lavoro, parenti, amici, conti, malattie, e chi più ne ha più ne metta, la coppia dicevo
che si è cementificata al secondo step, affronterà il terzo step, ciò navigherà in acque tempestose. Ora se uno sta al timone
e l'altro issa la vela, in completa collaborazione, stima, fiducia, la barchetta rientrerà sempre in porto al sicuro.
Mentre l'altra coppia che ha iniziato il rapporto nello stesso modo della prima , in completa buona fede, può scoprire che
durante la navigazione, uno non sappia portare il timone , o issare la vela  quindi l'altro che non può aiutarlo altrimenti
andrebbero a fondo perde in parte la fiducia e rimane deluso, la fatica che compie l'individuo che si è sobbarcato la fatica
alla fine rientrerà in porto , ma senza dubbio si porrà  delle domande perchè qualcosa durante il viaggio è andato perduto.


Continua.................................................
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postato da , il
Allora Giulio, vediamo se riusciamo a mettere ordine nel cassetto.
Ma qual'è la tua seconda frase?.      Dunque se partiamo dal concetto di Alberoni , credo che siamo d'accordo. La fase di innamoramento nasce da
un bisogno interno che in uno specifico momento dà risposta ai tuoi bisogni. La coppia appena nata si identifica uno nell'altra, crea un microcosmo dove nulla e nessuno possa entrare, l'affinità è unica, la dedizione totale. In questa fase si entra in simbiosi e scopri il tuo Io più profondo dando
solo il meglio di te se stesso. Questo è il primo step e si chiama 'fase di sublimazione'.Successivamente tutto ciò si trasforma in amore, se è come dici tu 'amore vero', questo avverrà non solo perchè 'l'amore vero' non finisce mai, ma perchè vuoi per fortuna , vuoi per capacità individuale di discernimento hai scelto o trovato una personale compatibile ad alta percentualità, insomma un pò come quando si fa il trapianto di un organo,
se è perfettamente compatibile non ci sarà il rigetto altrimenti varie complicazioni porteranno ad un evento nefasto.

                                                            segue perchè non vorrei che il commento sparisca come mio solito.............................
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postato da bluedeep, il
Comunque , non intendo arroccarmi dietro a posizioni  irremovibili e credo che tu abbia scritto alcune cose condivisibili.
Ad esempio l' amoralità di chi sta con una persona senza amarla dovrebbe essere inaccettabile , ma pare che sia molto comune , la sua accettazione ; molto di più che non il continuo svolazzare di taluni esseri da un fiore ad un ' altro.
Da un lato credo che si possa spiegare la cosa , con la difficoltà dell' uomo a modificare - rinunciando a ciò che si possiede , a ciò che si è costruito , magari faticosamente- lo stato della propria esistenza, aggrappandosi all' altro nel tentativo di non precipitare in uno stato di certa - solitamente conosciuto direttamente , o più raramente indirettamente- sofferenza ed incertezza . Ma questo esclude - come suggerito dall' immagine della gabbia e del volo - la possibilità che , precipitando , si possa trovare la forza di volare. D' altronde , in natura il volo s' impara esattamente cosi' .
Tuttavia, ribadisco che , forse, vi sia troppa ambiguità e troppa leggerezza nel criterio che stabilisce quando l' amore sia finito , cosi' come ve ne sia nel metodo utilizzato per stabilire che questo non sia mai esistito.
Ad esmpio, nel principe ranocchio , la principessa tramuta l' anfibio in principe attraverso la sua immaginazione. Il ranocchio rimane tale e quale , ma lei comincia , innamorandosene, a vederlo bello , colto e di sangue blu , ma è chiaro che non muti realmente in un principe.
Quando e se , poi , la principessa aprirà gli occhi si accorgerà , come d' incanto , d' essersi sposata con un ranocchio , comprenderà che il principe non è mai esistito.
Concludendo , la principessa non ama il ranocchio , ma  il principe ed il principe non esiste; dunque l' amore che lei nutriva non esisteva , non è mai esistito.
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postato da bluedeep, il
Due frasi mi hanno colpito , una scritta da te , una da me :

1)  "Chi  crede fermamente che "L'unione parte e si cementifica sull'amore" , come può credere in solo una parte dell' amore , come può non crederci - appunto- fino in fondo ?
Forse costui inizia un rapporto del quale non potrà mai lamentarsi di essere costretto  alla sofferenza o al sacrificio in nome di qualcosa che non c' è più , questo , infatti è impossibile poichè quel qualcosa non c' è mai stato. "
Se vi può essere qualcuno che si lamenta che l' amore che ha vissuto non c' è più , questo è perchè egli , per primo ,ed il suo compagno\a , non hanno creduto fino in fondo al loro stesso amore , e se ciò è accaduto questo significa che il loro, non era amore ma solo una parte di esso , infatuazione , innamoramento o altro ancora.

2) "Quando l' amore finisce è finito ."
Il come si stabilisce quando l' amore è finito , mi pare la chiave del nostro dissentire.
Io sostengo ( per ora , fino a che - cioè- tu non mi faccia cambiare idea , o viceversa) che , giacchè sia molto difficile riuscire a riconoscere l' amore vero, poichè nella prima fase dell' inamoramento l' esteriorità o l' idealizzazione possono farci prendere fischi per fiaschi ( e questo comproverebbe e giustificherebbe gli innumerevoli errori delle persone in tal senso ) , affidarsi all' intuito , all' istinto e comunque ai sensi per cercare di riconoscerlo è molto rischioso - benchè molti ritrovino  più piacere in questo rischio che non nell' accidentale quanto improbabile scontro con il vero amore- , e che dunque sia più logico ricercare l' amore laddove lo si è intravisto un tempo.
Chiaramente tutto ciò che ho appena detto è confutabile se si crede che l' amore finisca quando ne inizi un' altro.
Ciao.

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