Commenti a "Il coraggio, uno non se lo può dare." di Alessandro Manzoni


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Quanto sopra è ancora più evidente se si legge ciò che il cardinale risponde al curato (risposta molto articolata, che però invito tutti a leggere, perché chiarisce appieno lo stato delle cose intorno alla questione).
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Tuttavia tu, Dario, avevi esattamente chiarito, nel riferimento: "Don Abbondio dipinge il suo triste ritratto di fronte a Federigo Borromeo."
Perché dici che la frase possiede un senso opposto da quello che tu avevi interpretato? Avevi interpretato giusto, mi pare.
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Sì, ho verificato.
Su internet, viene detto da più parti che che lo dice il Manzoni di don Abbondio.
Ma non è così: sono parole che il Manzoni mette in bocca a don Abbondio nel corso del colloquio di quest'ultimo col cardinale Borromeo (capitolo XXV dei promessi Sposi). Quindi il pensiero del Manzoni è esattamente l'opposto.
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L'avevo postata io tanto tempo fa, sembra che abbia un senso, ma ne possiede l'opposto.
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La frase è pronunciata proprio da Don Abbondio. 
E il concetto è naturalmente sbagliato; ma è una comodissima copertura per i codardi.

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