Commenti a "Non ho alcun bisogno di tè, ma ho..." di Paul Mehis


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postato da , il
Il problema è che spesso si identifica la felicità dell'altro/a con la propria dimenticandosi però che la felicità non deve essere arbitraria ma spontanea.
Io,pur non credendo nell'amore,non riuscirei a gioire se la mia persona amata trovasse la felicità in un altro.
Per fortuna o purtroppo non ho questi problemi visto che parlo di una cosa in cui non credo e che non pratico(per scelta)
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postato da , il
L'amore presuppone che si abbiano dei concetti di base fondamentali simili e che ci si senta liberi di esprimersi totalmente.
Per il resto se ami una persona ti porta talmente tanta felicità la condivisione della sua felicità che non peserà il fatto di farsi carico anche delle sue lacrime.
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postato da , il
Se si ama una persona bisognerebbe anzitutto capire cosa si intende per amore,data la ampia suscettibilità/relativià di cui è piena tale concetto.
Paul ha ragione nel dire che se si ama allora la felicità diventa un qualcosa di condiviso,il problema è che molto troppo spesso confondiamo o sopravalutiamo i nostri sentimenti in base a motivazioni utilitaristiche.
La felicità,spesso,si fonde con l'utile e crea un mix potenzialmente esplosivo(potenzialmente perchè può esplodere ma può anche non farlo).
Inoltre non sempre ciò che appare utile ai nostri occhi lo è per gli altri.
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postato da , il
Non credo di aver capito nemmeno io il tuo commento Agatina a cosa si riferisce, visto che in quello precedente riferito a te colgo una sincera ed emotiva stima.
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postato da Federica Astolfi, il
Agatina; ho detto che il tuo intervento mi è piaciuto parecchio, ho evidenziato quelle che credo aver fatto capire reputo delle qualità: cosa ti ha indotto a porre l'attenzione sul non confondere l'umiltà con l'umiliazione? Il mio stringerti la mano fino a farti male voleva essere un congedo da un qualcosa di sinceramente sentito.

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