Commenti a "Ognuno vale quanto ciò che ricerca." di Marco Aurelio


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E' normale che le stelline siano paralizzate.
Di paralisi progressiva e inarrestabile.
Si chiama "effetto Grillo".
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STAFF,
questo è un fatto curioso, non capisco
come mai io cerchi di votare
la frase qui  in questione, ma..., nulla...
non succede nulla.
Le stelline tutte colorate di giallo,
ignorano il tocco della mia manina,
come fossero paralizzate...
In poche parole, rifiutano il mio voto.
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*SPECCHIO*

Specchio,
non dirmi mai
che tu vorresti
ch'io fossi un altro.
Irrideresti
le mie illusioni;
ti be-ff-eresti
delle mie brame.

Bello?
Non fare il fe-ss0,
me lo ripeti
da quarant'anni.
Br-utt0?
Non allargarti,
son sempre meglio
di tanti altri.

Ta-ci?
Beh, sono stufo
dei tuoi silenzi
da quattro soldi.
Valuti sempre
senza proporre.
Critichi e sf0tti
senza ritegn0.

Forse,
sarebbe meglio
che me ne andassi
per la mia strada:
vestirei panni
più delicati,
non la tua faccia
fo-sca e be-ffarda.

Guarda:
se fossi certo
che ti asterresti
dall'inseguirmi
io potrei anche
lasciarti erede
dei pochi spicci
che son rimasti.

Prometti?
...Ba-lle.
Mi seguiresti
in capo al mondo;
rinunzieresti
anche a miliardi
per il piacere
di tor-tu-rarmi.

E poi di spicci
non ce ne stanno.
Ed io mi astengo
dall'in-gan-narti.

-- Giuseppe Freda
Facebook:  9 maggio 2012
~ ~ ~

SPECCHIO:

È lì, prorio nello specchio,
dove la nostra immagine
può moltiplicarsi all’infinito
e non c’è nulla di più esaltante.
Ma dove si può anche ris-chiare
di diventare meno del niente che,
nello smar-rimento,
si teme di esere già diventati.
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commento #9, postato da Giuseppe Freda, il 09/05/2013, alle 02:09:56

Mah... vedi, io non comunico alcunché alla ricerca di consensi, per svariati buoni motivi.
    Primo, perché del consenso altrui non avrei cosa farmene: è già tanto se (almeno per le cose fondamentali) riesco a procurarmi, di consensi, il mio.
    Secondo: perché la parola "consenso" presuppone qualcuno che "aderisce" all'idea di un altro, mentre invece è necessario che ciascuno si faccia le SUE proprie idee, che, se saranno sue proprie, mai e poi mai potranno essere in tutto identiche a quelle altrui.
     Terzo, scendendo ancora un po' più nel profondo: perché il mio "insegnamento" è che occorre sempre e senza sosta CERCARE, e diffidare dall'aver trovato, perché su 100.000 che riterranno di aver trovato, novantamila avranno fotocopiato idee altrui senza averle trovate dentro di sé, altri 9.999 avranno semplicemente trovato una scusa o un abbaglio per smettere di cercare, e forse solo UNO avrà trovato una grande certezza: la certezza di non poter trovare altro che (forse) se stesso.
     Se stesso. Riflesso in uno specchio. Qui hai ragione.
     E questo specchio, lo sai cosa è? Sono gli altri.
     Anche tu, " Karim sensibile ", nella tua veste avvilente di voce lillipuziana e malevola della mia  improbabile pseudo-coscienza.
    Infatti gli errori di uno sono gli errori di tutti; ma anche i meriti di uno sono i meriti di tutti. Perché, come è per tutti, anche tu sei me, ed anche io sono te. Anche se per ora, pur sapendolo, ti rifiuti di crederlo. C'è dunque, mentre neanche lo sappiamo, chi costruisce noi stessi; perché tutti, in definitiva, lavoriamo per tutti. Che lo vogliamo o no. Anche quando distruggiamo: per via di una sorta di magico filtro che, prima o poi, muta anche le distruzioni in edificazioni.
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postato da , il
Sono d'accordo con la frase, senza tanti papaveri sociali... penso che il gusto di ciò che si ricerca è l'esatta indentificazione della propria anima. utopia o meno che sia. 

"Ognuno non vale assolutamente nulla"...  ma non perde mai tempo ad esporre le sue profezie, a comunicare le sue verità, nella speranza ( non rivelata) di un consenso.  Se almeno applicasse alla lettera ciò in cui crede, non sarebbe in questo sito a identificare il suo "valore" di persona.

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