Scritta da: Gianluca Cristadoro
L’infinita digestione

Sempre amara non fu quest’erba molle
se pesto il pepe, che in cotanta parte
da palme onte e mani spargo nude.
Ma sedendo e mangiando, illimitati
spatzle di là di quella, e sovraumane
pietanze, abbondantissima sete,
io al pensier del fungo, movo non poco
il corpo e mi torturo. E come il canto
odo soffiar del cigno orante, io quello
interior borbottìo a questa voce  
vado accostando e mi sovvien l’inferno,
e la corta stagione ch’al vivente
offriva il suon di lui. Così che in questa
sazietà s’affoga il respir mio:
e il rigettar m’è dolce l’erbe amare.
Composta giovedì 9 settembre 2021

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    Scritta da: Gianluca Cristadoro
    Riferimento:
    Spero che il buon Giacomo perdoni questa nuova umile parodia del suo infinito capolavoro

    Commenti

    2
    postato da , il
    Grazie Laura! Per me questa ed altre parodie sono solo un modo, magari un po' inconsueto, di tributare rispettosi omaggi ad autori immensi ed immortali.
    1
    postato da , il
    Bellissime buona serata

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