Scritto da: Paolo Broni

Il bar sotto il mare

Capitolo: Il verme disicio

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En royal manteau blanc tout luisant, onde et flamme: C'est la Mite.
In bianco manto regale, onda e fiamma, lucente: È il Tarlo (Paul Verlaine)

Di tutti gli animali che vivono tra le pagine di libri il verme disicio è sicuramente il più dannoso. Nessuno dei suoi colleghi lo eguaglia. Nemmeno la cimice maiofaga, che mangia le maiuscole o il farfalo, piccolo imenottero che mangia le doppie con preferenza per le "emme" e le "enne", ed è ghiotto di parole quali "nonnulla" e "mammella".
Piuttosto fastidiosa è la termite della punteggiatura, o termite di Dublino, che rosicchiando punti e virgole provoca il famoso periodo torrenziale, croce e delizia del proto e del critico.
Molto raro è il ragno univerbo, così detto perché si ciba solo del verbo "elicere". Questo ragno si trova ormai solo in vecchi testi di diritto, perché detto verbo è molto scaduto d'uso e i pochi esempi sono decimati dal ragno.
Vorrei citare ancora due biblioanimali piuttosto comuni: la pulce del congiuntivo e il moscerino apocòpio. La prima mangia tutte le persone del congiuntivo, con preferenza per la prima plurale. Alcuni articoli di giornale che sembrano sgrammaticati sono invece stati devastati dalla pulce del congiuntivo (almeno così dicono ... [segue »]

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