Scritto da: Alessio Fabretti

Assassinio nel tempo


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1882. Lontano West.
È notte fonda; non c'è neanche la luna. Si odono nel silenzio urli lontani di coyote sperduti nella prateria. Una casa immersa nel buio, se ne distinguono appena i contorni. Una calma irreale incombe tutto intorno.
Radi cespugli si scorgono qua e là fuori dal recinto; gli animali tutti, compresi i cavalli, dormono nell'ampia stalla separati da una bassa palizzata.
Un grande ranch molto redditizio. Il proprietario, un uomo ancor giovane, era rispettato e temuto dalla cittadinanza che aveva di lui una grande stima. Si era sposato presto ed aveva una bella famigliola, una moglie che era l'invidia di tutto il circondario e due graziose figlie.
Un rumore più vicino attrae Joe, così si chiamava, che si ferma un attimo ad osservare il buio, si stava dondolando sulla sdraio con il winchester di traverso sulle ginocchia fumando la pipa. Due occhi di brace sembrano fissarlo dall'oscurità.
Diamo una lezione a quel maledetto coyote, pensa. Si alza e si avvia al cancello. In lontananza il suo udito percepisce un rumore di zoccoli che si avvicinano ma non se ne cura; si acquatta e aspetta sottovento che la bestia si avvicini alla fattoria, poi striscia tra i cespugli trattenendo ... [segue »]
Composto sabato 11 maggio 1968

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