Scritto da: Silvana Stremiz

Amore Solo Amore - Tra Fantasia e Realtà

Capitolo: 2

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Così tutto è proceduto col solito tran tran della quotidianità. Questo almeno fino ad un anno fa, quando ho scoperto di avere un tumore. La parola tumore in genere procura angoscia e terrore ma a me no.
Nel scoprirlo ho tirato un sospiro di sollievo. Ecco la vita mi sta facendo un dono "Stop" è finita. Non ho cercato né voluto sentire supposizioni e ipotetiche terapie. Per nessuna ragione avrei accettato la chemio e neppure la radioterapia. Una questione di qualità di vita. Volevo tutto, fino all'ultimo respiro, niente false promesse o ipotetiche guarigioni. Non mi interessava strappare del tempo alla vita perciò andava bene così. Non volevo un vivere di "compromessi".
Decisi di non parlarne a casa in fondo dalla vita avevo avuto il mio, gioie e dolori. Ho potuto giocare la mia partita senza grandi vittorie né grandi sconfitte con qualche ammaccatura che credevo senza importanza.
Davanti a un tumore all'età di 54 anni ti ritrovi a fare i conti. Stranamente quando li fai non tornano mai. Il dato, l'avuto, il tolto. I se e i ma hanno improvvisamente un senso maggiore. E tirando le somme ti viene il magone perché ti accorgi che avresti potuto dare ed ... [segue »]

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    Il lieto fine è l'avverarsi di quello che desidera il cuore, a prescindere ,
    Un abbraccio a te Cherì
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    *****, un bellissimo racconto,in cui ritrovo un pezzo di vita... e spero come per me con un lieto fine, un abbraccio
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    postato da , il
    La vita non è "solo nostra" ma non è neppure degli altri.

    Non credo vi sia una scelta giusta. Ma esiste una scelta che riteniamo "giusta"
    Che credo qualunque essa sia debba rispettata.
    Quello che è giusto per me non lo è per un'altro e viveceversa.

    Spesso il nostro voler tener in vita una persona il nostro amore  e ci impedisce di vedere il suo di "dolore". Il suo bisogno di decidere il meglio per sè.
    Chi sbaglia? Quello che vuole vivere o morire a modo suo o chi decide che è un suo diritto sapere?


    ....Non saprei. So quello che farei io. Forse egoisticamente ma mi comporterei come "Sonia"

    Ma è una scelta mia. Vale per solo per me. Ma non mi sento di contradire chi la pensa diversamente.

    Sia chiama "libertà"
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    postato da , il
    prendo in prestito una frase che ho letto nel sito..."la vita non è solo nostra, ma appartiene ache agli altri"....ero ai primi anni di liceo quando mia madre si è ammalata, abbiamo condiviso tutto della sua malattia...oggi a distanza di anni ricordo un pomeriggio...le prime luci della sera...e il mio capo poggiato  sulle sue ginocchia e lei che mi chedeva di raccontarle il mio futuro i miei sogni i miei progetti a cui lei non avrebbe mai assistito.... Il silenzio e una malattia vissuta in solitudine  avrebbero avuto solo la pretesa di risparmiare un dolore che, invece, inevitabilmente sarebbe arrivato e  mi avrebbero tolto la possibilità di parlare di cose di cui non avrei mai più avuto
    tempo per farlo.
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    postato da , il
    Cara Silvana, io sono sicuro tanto del fatto che non saprei affrontarlo serenamente, quanto del fatto che proprio per questo lo vorrei affrontare... L'amore non è condivisione???
    Se sono stato in grado di condividere il bello, debbo essere in grado di trovare la forza anche per superare le angoscie!
    Comunque hai ragione, non c'è un modo giusto...
    Paolo.

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