Scritto da: Raffaella Frese
C'era un giorno la speranza che fiera e coraggiosa s'aggirava nel borgo della fiducia. Incontrò nell'angolo il rispetto. Gli domandò: come mai questa faccia così triste? Il rispetto gli rispose: poiché non sono ben accetto e la fiducia nel prossimo è ormai svanita, non mi resta che allontanarmi e lasciare posto a chi con maestria sa governare egregiamente, meglio di me. Dimmi, a chi ti riferisci? Disse la speranza. Rispose il rispetto: parlo dell'egoismo, ecco di chi parlo! Lui sa essere molto più convincente di me. Riesce a crearsi spazio e dimensione dove io non riesco.
Dai non dire sciocchezze, ribadì la speranza. Lo sai che non mi piace sentire queste cose. Lascia perdere i piagnistei e rimboccati le maniche. Alleati con il coraggio e infondi nel cuore delle persone ciò che altri non riescono a fare. Infondi Pace, amore, amicizia... e me. Non preoccuparti, non ti lascerò solo, sarò sempre lì a rincuorarti e a donarti quella forza che pensavi perduta. Se non mi trovi cercami, ovunque e dovunque, io ci sarò sempre, non dimenticarlo.
Composto giovedì 17 gennaio 2002

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