Scritto da: Silvana Stremiz

Da poche ore è scivolato via...


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Da poche ore è scivolato via il 2008 e si è affacciato il 2009 con tutte le sue incognite, dove ognuno scriverà un pezzo di sé.
Non amo fare bilanci perché quando si fanno, i conti non tornano mai; quello che comunque hai fatto spesso non ti basta e l'avuto ti sembra sempre troppo poco rispetto al dato. Ma se questo bilancio lo facessimo con il cuore, se ci guardassimo dentro e se guardassimo ciò che ci circonda, l'avuto potrebbe trasformarsi in immenso e il dato apparire una nullità.

Ieri mentre molti di noi brindavano all'anno nuovo con il cuore colmo di gioia e di speranza, con nuovi progetti nel cassetto la penna pronta a scrivere il poi... migliaia di vite si sono spente, migliaia hanno chiuso la loro, prima di affacciarsi a scrivere questo nuovo giorno. Molti ci hanno lasciato mentre le ore componevano questo nuovo anno fra risate e calici pieni di spumante o champagne, c'è chi ha smesso di raccontare di sé.

Ieri sera è morta una donna di 50 anni che conoscevo bene. È morta di leucemia, non sto qui a raccontare la sua vita perché la vita che viviamo è solo nostra e custodisce il ... [segue »]

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    Commenti

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    Si la vita continua, come è giusto che sia e come è giusto che gli altri possano brindare. La vita continua, ma non è vero che tutto passa così in fretta. Il dolore ci accompagna per molto tempo, poi si traforma lentamente in un ricordo, ma non passa mai del tutto. Ed è sempre pronto a colpire.
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    La morte e la vita.La vita e la morte. Tutto comprensibile ed accettabile, ineluttabile, purchè non ci sia dolore, sofferenza, patibolo. Non decidiamo noi.Siamo artefici del nostro destino...solo in parte e non sempre, mai per sempre. Con tanta gente che conosciamo,è facile piangere la morte di qualcuno o che qualcuno ne pianga la nostra, ma poi tutto riprende...il tempo avanza...il ricordo del bene resta, del male si cancella in fretta.Pensare in un momento di gioia che altri stiano soffrendo...è umano ma l'impotenza non ci può proteggere e giustificare nè negare di sorridere e abbracciare chi in quel momento sta brindando con noi e da noi si attende un sorriso alla vita!Il tempo ha una legge inesorabile.Tutto scorre come un fiume..."Panta rei os potamòs"(Eraclito)
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    Ogni giorno ci sono vite che scivolano via, senza far rumore... e le bollicine dello champagne si immobilizzano e diventano amare, solo nei calici di chi ha sentito da vicino i passi della Morte...
    Profonda e sensibile, come sempre, Silvana. Ti abbraccio.
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    Dimmi la tua,dici...non è così semplice,il concetto di morte non è accettato serenamente neanche da un nichilista/gnostisto come me.Il racconto è crudemente toccante,ci si mette nella realtà di chi subisce il lutto,quanti ne ho pianti,amici negli anni 80,mio padre...mi reputo quasi un sopravvissuto.Pensando in "grande" è destinato a morire anche il nostro universo,il sole,la terra è solo una questione di tempo,noi,insieme di atomi siamo destinati a tornare a far parte di un "disegno cosmico". La cosa che non concepirò mai è l'assenteismo morale di questa società per la morte altrui,non dico di fermarsi,almeno però meditare...sembra che il pensiero dominante sia "chi muore ha perso"...non è così.

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