Scritto da: Ejay Ivan Lac
Ormai camminiamo in un pianeta quasi morto, morte sono le sue stagioni, il suo clima, la sua natura. Morte sono le sue piante e i suoi animali, morta, è l'empatia umana, morto è l'amore e l'intelligenza, perché se un pianeta muore, muoiono anche le sue creature, anche quelle più importanti come noi. Noi, che dovremmo essere i suoi figli, lo stiamo uccidendo, così come ci uccidiamo tra di noi, sangue che scorre sui suoi prati, cadaveri, che affondano nelle sue acque. Pianti e tristezza, gridano nell'aria, la sua aria, trasporta l'odore delle sue invenzioni, che puzzano di stupidità e gas, non abbiamo scampo. Domani potrebbe essere l'unico giorno in cui guarderemo i nostri amici, i nostri genitori e parenti, il nostro amore, il nostro animale! Domani, potrebbe essere troppo tardi per ogni cosa da fare tra un paio di anni, anni che non vedremo mai, se continueremo a non ascoltare ciò che siamo e ciò, che ci ha creato, la nostra madre terra! Nati dalle sue acque e dalle sue cellule, nati, per servirla e portarla avanti! Ma se ci odiamo e uccidiamo tra di noi, se ci insultiamo e deridiamo, se cerchiamo di essere sempre meglio di altri e non diamo importanza alla vita, lei... come tutte le madri, si ammala, nel vedere i suoi figli navigare in cattive acque, figli stupidi che non hanno imparato nulla da lei... figli, che oltre a non ragionare, la distruggono fisicamente. Figli, che rischiano di morire, e non vedere le albe dei giorni che verranno!
Composto domenica 13 dicembre 2015

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