Scritto da: Steve BOTTY

La tartaruga

Mi sento come una tartaruga che, con il suo carapace ponderoso, cammina lungo una strada in bilico tra due baratri. Ogni tanto mi fermo, vacillo, cerco qualcosa che mi dia un segno di dove andare, ma sono circondato da una fitta nebbia. Ascolto una voce lontana che mi parla, ma non capisco che dice. Continuo a camminare portando con me un sacco pesante pieno di speranze mai avverate. Tante illusioni, che come delle bolle di sapone si dissolvono nell'aria, lasciando cadere delle goccioline di acqua che mi bagnano il volto. Le asciugo come lacrime ma non lo sono, mi rinchiudo dentro il mio guscio per trovare un equilibrio che mi è venuto a mancare. Vorrei urlare la mia rabbia, il senso d'impotenza e sconfitta, ma non ci riesco. Mi sento in colpa per non aver aperto prima gli occhi, per non avere detto basta, no! Ora avverto solo una grande stanchezza e un senso di vuoto. So che devo andare avanti, perché qui non posso fermarmi. Sebbene avvolto da una fitta coltre, mi dico che oltre ci sarà un prato verde, senza pericoli, dove finalmente, una volta arrivato e lasciato il mio fardello potrò sdraiarmi. Chiudere gli occhi, farmi abbracciare da un caldo sole, mentre sul viso compare un sorriso che non pensavo più di avere e lasciarmi andare per sempre a una vita felice.

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