Scritto da: Franco Paolucci

Matti da legare


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In principio gli uomini abitavano in caverne e cacciavano ciascuno per proprio conto. Scoprirono presto che si cacciava vantaggiosamente in gruppo. Capirono anche quanto fosse utile riunirsi la sera, tra vicini, intorno al fuoco, per scambiarsi anche le loro idee. La cosa piacque a tutti.
Qualcuno di loro, una sera, portò anche suo fratello, considerato da tutti un matto.
- Chissà che non si corregga e divenga saggio? Diceva. Lo accolsero. Ma il matto spesso disturbava con interventi continui, considerati poco comprensibili e fastidiosi.
Qualcuno, poi, sull'esempio dell'altro partecipante, portò con sé uno dei suoi fratelli, considerato anch'esso matto. Così il disturbo, arrecato ai Saggi che parlavano, aumentò.
I Saggi, per quieto vivere e per mantenere la loro immagine benevola, volendo eliminare il disturbo, suggerirono di imbavagliare i matti. I matti avrebbero dovuto solo ascoltare. Ma, questi, soggetti inevitabilmente al fermento inconsulto del pensiero, presero ad agitarsi e a gesticolare in modo ampio e invadente, arrecando sempre maggior disturbo. Si decise allora di legare i matti per i polsi, sul dietro, sopra i loro glutei, ed a legarne anche le caviglie.
Con il trascorrere del lungo tempo le assemblee divennero sempre più ampie e numerose, proliferarono ovunque e, all'interno di ... [segue »]
Composto martedì 6 marzo 2012

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