Scritto da: Gianluca Cristadoro
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Quella che segue non è una perla di saggezza ma puro buon senso, credo... Liberi tuttavia di ritenerlo uno sproloquio (solo dopo averlo letto però... promesso?). "S'ì fossi foco arderei lo munno... Se invece fossi un capitano d'industria, un Amministratore Delegato, un Direttore Generale, un Top Manager, come ì non sono, mai sarò e non fui, proverei a scendere dallo scranno" regale "sul quale poggiano le mie auguste terga e sul quale mi trovo assiso avendone ereditato i meriti da sorte, aderenze altolocate e, perché no, da mie personalissime capacità (eloquenza, assertività e arroganza, da sempre valide alleate dell'autorità, legittimerebbero la mia posizione). Una volta sceso, saltando a piè pari i livelli gerarchici sottostanti, corrotti da immutabile e bastevole potere e agenti da filtro passa nulla, andrei, con frequenza almeno mensile, a fare un giro fra i reparti per parlare con le persone (basterebbe dedicare a ciascuna 15 min del mio prezioso tempo), sedendomi al loro fianco e annotando diligentemente suggerimenti, perplessità e lamentele. Come detto darei continuità all'azione giacché, diversamente, il tutto apparirebbe mero maquillage e le persone, dopo iniziale sincero interesse, misto all'auspicio di agognato cambiamento, tornerebbero a rimestare atti, pensieri e parole nel quotidiano alveo dello loro ... [segue »]
Composto lunedì 13 gennaio 2014

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    Scritto da: Gianluca Cristadoro
    Dedica:
    Dedicato a tutti i Top Manager che non fanno il loro dovere.

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    Si' Tina... I politici lasciamoli stare. E' l'unico genere di esseri viventi rispetto ai quali avverto un sentimento vagamente r*az*z*stico...
    Pino, avendoci a che fare quotidianamente (ma può essere che il mio sia un microcosmo non sufficiente all'elaborazione di una statistica affidabile) ti dirò che molti dei citati manager (un buon 50%) dispongono di competenze sufficienti per farsi carico delle responsabilità affidate loro dall'organizzazione aziendale. Quello di cui palesemente d*ifettano e' la fortissima preoccupazione di perdere il proprio ruolo, cosa che orienta ogni decisione e atteggiamento verso una stagnante cautela, principale n*emico dell'innovazione, non solo tecnologica, vera linfa vitale per le aziende e la società italiana. A questo unisci ambizione e e*goismo tipici di costoro e la frittata e' fatta.  Motivazione, energie ed idee nuove abbattute e m*ortificate, ascesa verso posizioni apicali di figuri in tutto simili ai propri mentori e, con ciò, assoluta garanzia di conservazione della specie.
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    postato da , il
    Si' Tina... I politici lasciamoli stare. E' l'unico genere di esseri viventi rispetto ai quali avverto un che' di r*az*z*stico...
    Pino, avendoci a che fare quotidianamente (ma può essere che il mio sia un microcosmo non sufficiente all'elaborazione di una statistica affidabile) ti dirò che molti dei citati manager (un buon 50%) dispongono di competenze sufficienti per farsi carico delle responsabilità affidate loro dall'organizzazione aziendale. Quello di cui palesemente d*ifettano e' la fortissima preoccupazione di perdere il proprio ruolo, cosa che orienta ogni decisione e atteggiamento verso una stagnante cautela, principale n*emico di quella innovazione, non solo tecnologica, che rappresenta la linfa vitale per le aziende e la società italiana. A questo unisci ambizione e e*goismo tipici di costoro e la frittata e' fatta.  Motivazione, energie ed idee nuove abbattute e mortificate, ascesa verso posizioni apicali di figuri in tutto simili ai propri mentori e, con ciò, assoluta garanzia di conservazione della specie.
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    Caro Gianluca, molti, forse troppi sono i manager, ma veramente pochi, sono quelli illuminati! Per non parlare poi dei politici... che si aprirebbe, un dibattito, infinito!
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    Modificherei la dedica come segue: "Dedicato ai pochi responsabili di posizioni preminenti (politiche, aziendali, universitarie eccetera) che non fanno il loro dovere pur avendo la capacità e le competenze per farlo; giacché i più,  pur essendo giunti a rivestire il ruolo in virtù di indubbie capacità arrampicatorie ed intrallazzatorie, il proprio dovere, per crassa e disarmante incompetenza, non saprebbero, poverini, come  poterlo fare".

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