L'isola dei ricordi


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Abbiamo passato le ore a parlare. È sempre stato così fin da quando ci siamo conosciuti la prima volta. Al telefono, di persona... Il tempo volava così, fra le nostre parole. Le tue, per essere precisi. Eri tu che parlavi, parlavi, parlavi... Parlavi per ore, anche quando di parole ne conoscevi poche. E io ti ascoltavo, come i bambini ascoltano le favole. Ti ascoltavo rapita. Tu mi raccontavi quello che ti succedeva durante le giornate o quello che avevi vissuto negli anni in cui io non ero con te, io mi perdevo ad ascoltarti. Mi perdevo nella tua voce. Che ho sempre amato tanto, così come il tuo accento. Vedevo le tue emozioni uscire dalla tua bocca e dai tuoi occhi. Quando ne eri troppo carico (nel bene e nel male), mi bastava una carezza o un abbraccio e tu tornavi sereno.
"Raccontami qualcosa", ti dicevo a volte. E tu iniziavi e mi portavi con te, là dove non ero mai stata.
Tante volte mi sono chiesta se solo io custodivo quelle storie o se eri solito raccontarle a chiunque, come chi fa entrare qualsiasi persona nella propria vita, senza curarsi se sia meritevole o no. Da tanto volevo saperlo,... [segue »]
Composto domenica 24 novembre 2013

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