Solo ieri


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Insiste la mosca sul vetro. Fastidioso il ronzio, ossessivo. Il corpo preme, le ali sbattono frenetiche. Fuori il sole, la libertà, la vita. Difficile capire.
Butto la cartella, saluto Nonna Menega, corro al gabinetto, fuori nel cortile. Dalle fessure della porta vedo lo Zio Tino, fratello di mio Padre, che in bicicletta parte per i campi, raggiungerà gli altri contadini. In questi giorni fanno le cime del granoturco, lavoro durissimo, i contadini sudati, impolverati, coperti, per evitare che la polvere procuri loro pruriti insopportabili tagliano le cime delle piante. Torno dalla Nonna, la tavola è apparecchiata solo per me. Un piatto con due bistecchine arrostite come piace a me. Mamma brontolerebbe, direbbe che sono troppo cotte, Nonna mi accontenta. Avevo fame, fuori nel cortile un chiacchiericcio indica che i miei amici sono già pronti per giocare. Nonna mi chiede se ho compiti da fare, un problema di matematica e un paio di pagine di storia. Apro la cartella, prendo libri e quaderni, mezzora e tutto è finito. Nonna, vado a giocare, stai attento, va bene. È una giornata di sole, siamo in estate, fa caldo. Raggiungo il gruppetto di ragazzi che stanno discutendo presso il cancello del cortile, impongo la ... [segue »]
Composto mercoledì 16 settembre 2009

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    A mio Padre.

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