Scritto da: Ejay Ivan Lac

Come un uragano

Quella rabbia che mi saliva mentre guardavo fuori dalla finestra, il liquore nel bicchiere alla liquirizia, il cielo che diventa nero e il vento, che iniziava a collegarsi al mio stato d'animo, mi chiamava, mi chiedeva di uscire, finito l'ultimo sorso, misi il bicchiere sulla scrivania ed aprii la finestra, per sentire la sua forza, la sua intensità che saliva, l'energia che scatenava mi agitava, mi invitava a sfogarmi insieme a questo temporale, cattivo, voglioso nel sangue di distruggere tutto ciò che avrebbe trovato sul suo cammino...
Scesi le scale, fuori di casa, fuori dal cancello, guardavo verso l'orizzonte, affascinato da quel cono gigantesco nel cielo, che diventava sempre più grosso, gli alberi si piegavano ma non si spezzavano, e mi sentivo come loro, forte, anergico, deciso, a farmi colpire da quella energia che si intensificava sempre di più.
Le persone scappavano da lui, ma io gli andavo contro, camminando tranquillo, con il sorriso sulle labbra, quando la sua energia divenne pericolosamente distruttiva, io gridai fortissimo, non per la paura, ma per fondermi e diventare partecipe di quella distruzione totale, che puliva ogni mia distrazione, e non me ne fregava nulla di nessuno, di chi amavo, di chi apprezzavo, di chi mi stava intorno, di chi mi voleva bene, io, in quel momento, volevo solo diventare la distruzione del mondo intero, il cuore batteva fortissimo, la tensione era altissima da soffocarmi il respiro, e gridavo, come il vento che urla fuori dalla finestra, come i tuoni spaventano ad ogni loro esclamazione.
E quando tutto finì, mi sentii libero, e felice, per una volta, non avevo paura della vita, ma la vita, aveva paura di me.
Composto venerdì 13 ottobre 2017

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    Scritto da: Ejay Ivan Lac

    Commenti

    1
    postato da , il
    bella ciau ^^

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