Scritto da: Howard Halloran

Il folletto viaggio fino al delta ed oltre il mondo


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Sarebbe stato impossibile definirla nella realtà cosiddetta umana. Avreste potuto meglio paragonarla ad una torre di controllo, o meglio ad una gigantesca console di una centrale atomica o con più fantasia ad uno studio radiofonico pieno di mixer e pulsanti.
Da quei pulsanti sorgevano e si diramavano delle strane erbe, alberi, quelle che vengono definite piante, poi dove i piccoli uomini del piccolo mondo fossero riusciti si innalzavano casupole, alcune dai tetti di paglia, altre alte molti metri quasi a toccare quel rivestimento della grande scatola del "giocattolo" che il Gigante aveva voluto fin dal principio tenere imballato, il cosiddetto cielo, quella strana macchina che costituiva il giocattolo immenso comprendeva un caleidoscopio al cui interno c'erano più mondi e che il Gigante manovrava secondo i principi della chimica celeste, mettendo ora dell'umidità dell'acqua dentro la scatola, cosi dentro il nostro piccolo mondo pioveva, o facendo piccoli giochi di luce accendendo e spegnendo ad ore alterne le luci della sala di controllo. La domanda era da dove prendeva questi elementi il Gigante? Forse ma è impossibile anche per me rispondere, per me piccolo "angelo" (come ci chiamate voi sulla terra) o meglio folletto incappato in questa sala di controllo, rispondere, forse ... [segue »]
Composto venerdì 2 agosto 2013

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