Scritto da: Antonia

Il vecchio con la bacchetta


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Quando eravamo bambini la città non si era ancora sviluppata e tutto intorno a noi era un'immensa periferia piena di campi incolti, attraversati da piccoli rivoli popolati da rane e da altri esseri acquatici. Noi piccoli ci divertivamo a scorazzare per le strade con i nostri pattini di legno, frutto di duri sacrifici da parte dei nostri genitori, e tutt'intorno la vita ci sorrideva e ci prometteva grandi cose. Giocavamo sempre all'aperto, a corda o a nascondino, e non c'erano automobili ad intralciarci; solo raramente si vedeva transitare qualche veicolo, che apparteneva perlopiù a gente importante, come il medico del paese. Indubbiamente la vita era diversa da quella caotica dei nostri giorni; ricordo con nostalgia i greggi di pecore che attraversavano le strade e le vecchiette col secchio in mano che aspettavano che passassero per poi raccogliere gli escrementi degli animali che servivano da concime per gli orti. Le nostre fantasie infantili erano piene di orchi e fate che non vedevamo ancora in tivù, ma che ci venivano descritti nei libri di scuola e dalla viva voce della gente: e poi c'era lui, il vecchio con la bacchetta, terrore di noi tutti. Era un po' curvo sotto il peso dei ... [segue »]

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