Scritto da: CARMELO TRIANNI

Tre lacrime sotto la Croce


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Erano passate ormai otto albe da quando il piccolo morin giunse in quel regno, ma quella nuova condizione d'essere non era ancora riuscito ad accettarla. Giocare con gli amici, ascoltare le storie che raccontava il suo maestro, andare per le campagne con suo padre a raccogliere la legna oppure fare qualche piccolo dispetto al vecchio horly: momenti quotidiani diventati soltanto un ricordo. Erano le piume che accarezzavano la sua schiena... quelle piume speciali perché appartenevano alle ali di un piccolo angelo gli ricordavano, in ogni momento, quello che era stato sulla vita terrena e ciò che ora si ritrovava a essere. Quel giorno morin si sentì turbato. Avvertiva dentro di sé una certa tristezza, ma non riusciva a capire il perché. Decise di confidarsi con due angeli, probabilmente avrebbero potuto aiutarlo e consigliarlo, così come avevano fatto tante altre volte: "perché i cherubini non cantano più?", chiese il piccolo angelo ancor prima di arrivare dai suoi amici. Una delle due creature celesti si chinò davanti a lui e posò le mani sulle sue spalle, in segno di affetto. Sorrise. "Piccolo morin...". "Questo non è un sorriso di felicità. Nessuno più sorride qui, perché siete tutti così tristi?", continuò a ... [segue »]
Composto sabato 3 aprile 2010

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