Percezioni viaggianti


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Toxicity dei Sistem Of a Down iniziava dolcemente nelle cuffie. Andai a sedermi e chiusi gli occhi. Mancava ancora un po' per la mia fermata, così mi lasciai andare ed entrai in un leggero torpore...
Estella mi apparve invecchiata di colpo. Piangeva, supplicava. M'insultava. - Bastardo! - strillava. Provai a spiegarle la verità, che non c'era nessun'altra. Il mio spagnolo era limpido e fluente. Io non conosco lo spagnolo! Lei mi urlava – Paco, fra un mese ci sposiamo, capisci? – Io non ho mai visto questa donna, eppure... Le dissi, nel modo più delicato possibile, che l'unica cosa che m'impediva di sposarla era il tumore ai polmoni che mi era stato diagnosticato. Ero già all'ultimo stadio e non mi restavano che poche settimane. Volevo che mi ricordasse come nei momenti più belli trascorsi insieme e, soprattutto, non volevo che diventasse sposa e vedova in pochi giorni. Me ne andai senza aggiungere altro, mentre lei mi urlava che avrebbe preferito avessi avuto un amante, che avrebbe voluto essermi vicino fino al mio ultimo respiro. Erano tante le cose che volevo ancora dirle, ma ora tutto era diventato improvvisamente un ricordo. Come posso rispondere ad un ricordo?
Mi trovavo in una stanza ... [segue »]
Composto nel aprile 2006

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    Riferimento:
    Racconto breve premiato al concorso "Parole in corsa" del 2006.

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