Scritto da: alterfr
Vecchio arranchi su una stretta strada di campagna. Sei uscito al sorgere del giorno e adesso è sera. I passi nel silenzio unico suono. Unici suoni in verità, perché di volta in volta variano. Ognuno lo ascolti e mentalmente lo aggiungi alla somma crescente di tutti i precedenti. Ti fermi a capo chino sul ciglio del fossato e li converti in metri. Sulla base, al momento, di un metro ogni due passi. Tanti fin dall'alba da aggiungere a quelli del giorno prima. Dell'anno prima. Degli anni prima. Giorni così diversi dall'oggi e così tanto affini. L'enorme totale in miglia. In leghe. Quante volte di già il giro del mondo? Incollata alle calcagna, immobile a sua volta durante questi calcoli, l'ombra di tuo padre. Nei suoi vecchi stracci da vagabondo. Avanti infine fianco a fianco daccapo da zero.

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