Scritto da: Marco Giannetti

Arresto di circolazione

In quel percorso da filari di abeti disegnato difilato entrò in piste voluttuose sciovie tosto incontrò con sghignazzanti ostacoli in agguato che la bussola al povero viandante fecero all'improvviso sobbalzare. Come orologio che viene spostato oltrepassato il proprio meridiano e più se n'allontana e più s'affretta per tener tempo al tempo che adempirà il suo ciclo. Il rettilineo invano ricercò, da troppo impervie morse soffocato, un fosso dispettoso lo attendeva mite dimesso e ben sincronizzato. Ma in quella corsa poi così imprevista perso di vista avea la sincronia, e quella culla non troppo ospitale letto di sepoltura diventò. Che infimo fo per un imbocco errato! L'incauto vagabondo più non circolerà in dolciamari spazi. Presto qualcuno arrancherà laggiù per tirar fuori le scomposte membra prive oramai d'affanno. Sembra tal peso lieve come piuma ma a un cuore trafelato inviso il volo e attesa è la caduta.
Composto martedì 23 luglio 2013

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