C'è da riflettere su noi stessi e ciò che ci portiamo addosso. Perché le nostre ferita le può avere inferte dentro sé anche un'altra persona. I nostri stessi dolori hanno potuto trafiggere altri cuori. C'è da riflettere su noi stessi, su cosa diamo e cosa riceviamo in cambio. Sulla fiducia che riversiamo, mai sprecata. Sulle lacrime e sul coraggio. Quello non dei pugni o delle parole. Il coraggio di alzarsi da un letto d'ospedale e dire io voglio vivere, voglio esserci anche domani. Il coraggio, mentre non vedi la fine di un tunnel buio, di dire io corro a perdifiato perché cerco il sole. Il coraggio di sorridere che trasmettono i bambini, di sognare che arriva dalle favole. Il coraggio dell'umiltà. Dell'attesa di una spiegazione. Del perdono.

Antonella Coletta

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