Di te che devi ancora arrivare, ho già tutto: il vento sulle nuvole che sembrano muovere la luna e i miei sogni di uomo che mai svaniscono. Potrei farmene un vanto nella vastità della notte, quando questo inatteso grecale sembra portarmi tracce di un tuo presente che, per ora, non può esistere. Lascio che siano le luci dall'altra parte del mondo, smorzate dalla poca nebbia, a riannodare i fili di un destino che non dovremo né potremo temere. Se tu verrai, saprò riconoscerti. Sarai nei miei occhi un segno di certezza. Mentre nei tuoi leggerò un po' di quel cielo che basterà a illudermi su quella splendida impostura che qualcuno, ancora, osa chiamare "domani".
Composto martedì 12 marzo 2013

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