Una tempesta di vento sollevò una grande nube di sabbia che mi disorientò più volte. Con una mano bloccai il turbante per non farlo volare e, con l'altra scostai la gonna che rigonfia ondeggiò nell'aria. A piccoli passi cercai di avanzare nella direzione del villaggio ospitante. Da lì a poco il vento di scirocco avrebbe impedito di vedere ogni cosa. Camminai controvento, mentre i granuli di polvere si insinuarono nella mia bocca, che era tutta impastata a causa del caldo eccessivo e per aver sprecato troppe energie. Lisimba mi aveva avvertita dei pericoli: banditi, dune, rocce taglienti, serpenti; quello era il deserto.
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