Scritto da: Cleonice Parisi

Scolpiti nel Vento.


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Nacque così il desiderio comune di fermar la parola in un luogo lontano dal Vento della Vita, cementando un legame fatto solo di parole vaganti e fugaci. Una mano raccolse il dire dal cielo e lo riparò in un caldo e sicuro giaciglio, dove il vento e le sue impietose tempeste non lo avrebbero raggiunto. Mentre la mano raccoglieva parola, disse credendo di non essere ascoltata:

Questo libro supererà ogni tempesta!

E con orgoglio lo strinse al cuore.

Sciocca!

Una voce cupa riecheggiò da un tronco di un albero apparentemente vuoto.

Io Sono il Vento!

Tu piccola mano credi che esistano parole tali da resistere al mio soffio?

Sei un illusa, niente resiste alle mie tormente, ho spazzato via passi ben più consistenti dei vostri, e di queste parole raccolte non resterà niente.

Vento - rispose la mano tremante - Avrai nel soffio la pialla che tutto zittisce, ma ci sono parole che tu non potrai spegnere!

Sciocca mano, niente resterà a parlar ancora, dopo il mio passar furente, stanne certa non ne resterà niente. Poni codesto libro ai piedi del mio tronco cavo, e fuggi via di qui, prima che la spina del mio disamore ti punga il cuore.

La mano prese quel libro che ... [segue »]

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    Scritto da: Cleonice Parisi
    Riferimento:
    Favola introduttiva dell'antologia edita: Scolpiti nel Vento.

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