Scritto da: Cleonice Parisi

La canzone del Sole


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In questa vita come fata accecata cercherò la piana dove far riposare la mia ampolla dorata e di questo cammino angusto io non ti perdonerò mai Sole, pur amandoti.

Le lacrime scesero dagli occhi grigi della piccola fata cieca, mentre il suo cuore luminoso brillava cantandole nel petto la Canzone del Sole. I suoi piedini erano legati al vivere terreno e le sue mani rosee non carezzavano nuvole ma la fredda terra.

Dimmi dove sono, questa vita mi sembra la mia tomba, dimmelo sono morta e non l'ho capito? Voglio vederti Sole che canti, o taci per sempre di dire e di lodare ad un vivere che non scorgo!

Ma il canto del Sole non cessava di riecheggiare nel cuore della fata e poi una voce che non aveva voce, udita ma che non poteva essere udita, incominciò a parlarle:

Sei nella vita!

La fata rise con una grande stizza, e mentre dagli occhi limpidi sgorgavano ruscelli di lacrime calde, disse:

Sia pietoso per lo meno il tuo dire, il raggiungimento del cuore poco sollievo porta a chi cammina sulla dura terra, rispetta la silenziosa cerimonia celebrata dal mio sentire umano, deceduto sotto i colpi inferti da una spada divina, io fata cieca sollevo ... [segue »]

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    Autori Battisti-Mogol

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