Scritto da: Carlo Tracco

Il compagno di banco


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Tanti anni fa quando cominciai il ginnasio, passato il guado dalla IV alla V incontrai il buon Beppe de Feicio, amico fedele di compiti-interrogatori etanti innumerevoli, avventure.
Era costui un ragazzo che aveva già a 14 ani il torace villoso e la stazza di Sansone, l'alito sputa fiamme e la forza del leone, uscito dagli scavi archeologici di Schliemann e importato in città come surgelato della Findus.
Era nato in Mesopotamia vicino a Perge tra il 400-395  AC., frequentante le elementari-medie dai Caldei nella zona di Ur della Mesopotamia.
Le sue gesta vengono cantate da Plutarco che lo invitò ad un banchetto con Ie Baccanti di Euripide.
Venne dichiarato latitante all'asilo dalla Suora di catechismo superiora della Santa inquisizione, fuggendo dal convento come il conte di Montecristo!
Al Liceo Inciampava nelle versioni di Cicerone, il "De bello gallico" e le Metamorfosi di Ovidio facendo il doppio gioco di andare a lezioni private dallo zio Catilina!
Si narra che persino in una gita scolastica disertò la visita al Colosseo con una donna detta Maria Della fontana, incontrata alla stazione Termini, che lo condusse in via della sorca per poche lire.
Ma fu a 15 anni che mi raccontò (molto tempo dopo l'accaduto) che ... [segue »]
Composto mercoledì 26 luglio 2017

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