Poesie inserite da Livido Nero

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Scritta da: Livido Nero
Sentendomi una nullità
ho scoperto d'essere qualcosa,
nell'assenza di tutto
ho avuto bisogno di tutti,
nel silenzio ho capito che amo parlare,
nel rumore ho capito che amo pensare.
Sagome indistinte che spiegano la vita
come una logica numerabile,
predicatori ingioiellati si ergono pastori
di greggi inconsapevoli.
La vita l'ho suonata
toccando innumerevoli tasti,
sbagliando innumerevoli note,
stonando innumerevoli giorni,
ma l'ho suonata senza calcolare o predicare,
senza incatenarla o rinchiuderla,
nella libera illusione di essere libero.
Composta venerdì 22 novembre 2013
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    Scritta da: Livido Nero
    Piomba forte al suolo
    tutta quest'acqua sporca,
    violenta la solenne calma del mare,
    spezza la resistenza di ogni stelo,
    spoglia ogni albero di se stesso,
    alimenta la malinconia dietro ai vetri.
    Neanche l'acuto suono d'un violino
    riesce a coprirne il rumore,
    neanche la voglia di non sentirlo più.
    Piove dentro e fuori questa notte,
    non c'è riparo, non c'è via di fuga
    quando s'allaga l'anima,
    non c'è salvagente che tenga a galla,
    non c'è mano tesa ad aiutare,
    solo il gocciolante riflesso
    in un vetro bagnato, gelato, incorruttibile.
    Composta martedì 19 novembre 2013
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      Scritta da: Livido Nero
      Come lo scultore estrae
      la vita da una pietra,
      come un fabbro forgia
      la vita da un rovente ferro,
      come un pittore regala
      il colore ad una nuda tela,
      così io provo ardentemente
      a dare vita alle mie giornate infinite.
      Nella silenziosa complicità
      di una stanza buia,
      nell'isormontabile piattezza
      di uno scorrere sempre uguale
      provo ad incendiare di emozioni,
      a stuzzicare l'ambizione dei miei pensieri.
      Composta giovedì 7 novembre 2013
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        Scritta da: Livido Nero
        Se te ne vai cosa mi resta?
        Un baule pieno di ricordi,
        un armadio di stampelle vuote,
        una stanza risonante di paure,
        un balcone che s'affaccia sul nulla.
        Se te ne vai cosa mi resta?
        Un nido di paglia bruciata,
        un tramonto insignificante,
        uno specchio troppo vero da accettare.
        La vita da questa finestra
        sembra troppo veloce da inseguire,
        la luce è troppo forte
        da poter sopportare,
        la consapevolezza degli errori
        è troppo pesante da portar da solo.
        Composta martedì 5 novembre 2013
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          Scritta da: Livido Nero
          Un vento gelido alla schiena,
          gocce pesanti sulla pelle,
          l'aria fredda che brucia nei polmoni,
          insensibile al dolore.
          Neanche una luce a scandire la strada,
          neanche una stella a spezzare il buio,
          solo una panchina sudicia,
          una bottiglia mezza vuota,
          quel che resta d'un pacchetto,
          pochi cerini inumiditi.
          Risate isteriche e singhiozzi laceranti,
          attimi di incoscienza rovesciati a matita
          su un foglio spiegazzato in tasca.
          Questa notte non voglio essere,
          domani sarà un altro giorno.
          Composta martedì 5 novembre 2013
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            Scritta da: Livido Nero
            Il ringhio sopito di una primordiale rabbia
            il gutturale ruggito di un'anima frustrata,
            l'esplosiva violenza di una forza incatenata.
            Un cuore reagisce d'istinto,
            non importa quanto faccia male,
            non importa quanto sangue deve versare,
            non importa quanto dolore deve incassare.
            Non c'è posto per la sconfitta,
            non c'è tempo per il pianto.
            Raccogli le forze,
            vivere è una scommessa,
            vincila qui, vincila ora.
            Composta martedì 5 novembre 2013
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              Scritta da: Livido Nero
              T'ho guardata spesso senza che t'accorgessi.
              Arricci le labbra quando sei concentrata,
              passi la mano nei capelli e poi t'illumini di idee.
              Se fossi un poeta ti scriverei una poesia.
              Ti scriverei che sei forte
              più di quanto io lo sia mai stato,
              più di quanto potrei sperare di essere.
              Ti scriverei cercando di spiegarti
              che ho paura quando non sei con me,
              che quando ti poggi sulle mie spalle
              in realtà sei tu che mi sorreggi,
              che la tua mano sul mio petto
              è il pacemaker del mio cuore.
              Ti scriverei cercando di essere breve
              perché ti annoiano i paroloni ed i poemi
              ma ti scriverei che sei il mio lume nella notte.
              Ti scriverei anche una canzone se fossi un cantante,
              ma sono io e t'ho scritto qui.
              Composta giovedì 17 ottobre 2013
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                Scritta da: Livido Nero
                Cambiare mi fa paura, non è nella mia natura.
                O almeno così dice l'oroscopo.
                Io invece dico che mi piacciono le radici forti,
                che preferisco avere un punto di partenza
                per poter puntare ad un traguardo,
                che voglio avere la certezza
                di un amore sincero accanto,
                che voglio la mia sedia a dondolo
                davanti al camino e accanto a lei,
                che voglio lavorare tutti i giorni
                per potermi godere il suo abbraccio
                quando torno sporco e stanco,
                che voglio avere problemi
                per trovare la forza di risolverli
                e guardarmi nel riflesso d'uno specchio
                felice d'avercela fatta ancora.
                Sono un cacciatore di certezze,
                aveva ragione l'oroscopo!
                Composta giovedì 17 ottobre 2013
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                  Scritta da: Livido Nero
                  Voglio emozionarmi,
                  voglio brividi a fior di pelle,
                  voglio pungermi e tagliarmi d'emozioni.
                  Sento indurirsi il cuore,
                  sentro congelarsi il sangue,
                  sento staccarsi i petali dell'anima.
                  Essiccato dalla vita,
                  inaridito dalla paura,
                  giaccio immobile e insensibile
                  al pungolo del pianto,
                  nella flebile speranza
                  che un fuoco mi travolga
                  e sciolga il ghiaccio che m'avvolge.
                  Composta venerdì 27 settembre 2013
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