Poesie inserite da Fabio Privitera

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Scritta da: Fabio Privitera

(Immenso cielo d'un piccolo uomo)

Ci sono delle cose in cielo
le chiamammo stelle,
esse ci rammendano i ricordi
con dettagli sconosciuti alla memoria,
ci riportano a casa
nonostante un viaggio d'anni luce,
eppure non sono sempre le stesse,
già scomparse o mosse,
minuziose dinamiche
divergono l'una dalle altre,
da miliardi di anni
in perenne deriva,
ora piove e ancora ne sento la luce
varcarmi la soglia della coscienza:
quanto sono piccolo fuori io,
quanto sono immenso dentro io,
che nel mio io finito
ascolto l'eco del mio io infinito,
e così, se ognuno scorgesse
la propria infinità nella finitezza che chiama vita
non dubiterebbe più di esistere già dall'eternità.
Composta giovedì 14 luglio 2016
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    Scritta da: Fabio Privitera

    Dapprima

    Alla fine del tempo
    noi due non saremo mai passati,
    non saremmo mai stati
    una coppia per l'eterno
    ma eternamente legati,
    fino a confonderci i contorni
    dentro al più lungo inverno
    come nella più calda delle estati,
    tutti i giorni
    da quel primo giorno in centro
    e in fondo al nostro primo amplesso,
    siamo macchie d'umore
    sulla reciproca pelle,
    mentre ancora mi sconcerto
    ché non è solo da adesso che ti amo,
    ne sono certo,
    è dapprima delle stelle
    dapprima dell'anima
    dapprima di tutto,
    dapprima che esistiamo.
    Composta domenica 27 dicembre 2015
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      Scritta da: Fabio Privitera

      Desiderio

      Tu, il buio ed io,
      la parete blu
      e Dio ci osserva tra le tende,
      spirali che si snodano,
      il desiderio tende alle labbra
      che si cercano e si cacciano
      e mentre il mio cuore attende
      che il tuo respiro riprenda
      sono io che sospiro
      ché non sarà il tuo corpo mai
      a renderti mia
      finché anche le nostre anime
      non cuciranno i reciproci strappi,
      gli stessi da cui lacrime di luce
      abbiamo versato,
      ogni nostro sguardo già li ricuce,
      e respiro ancora il tuo respiro
      che riconduce ogni mia distrazione
      all'attrazione,
      ma stanotte mi farò bastare le tue mani,
      di dimorare nei tuoi occhi
      lasciando altrove questi desideri umani
      in un dove, in quel giorno
      in cui da questo abbraccio non ci staccheremo
      e dormiremo e faremo l'amore
      per tutto quanto il giorno.
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        Scritta da: Fabio Privitera

        Amore che non esci

        Amore che non esci,
        amore che resti un uscio e mai un cammino,
        che cresci ogni giorno
        e ogni giorno resti bambino,
        amore, che osservo da sempre
        dal basso contorno degli occhi
        assorto in un sogno,
        di te sono il servo contorto
        che, in un verso di traverso e storto,
        ti chiede l'umile permesso
        d'entrare e tagliar corto
        per portarti via da tutto il resto,
        presto, prima ch'io sia morto
        prima ch'io perda me stesso.
        Composta lunedì 7 settembre 2015
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          Scritta da: Fabio Privitera

          Rimanimi qui

          Rimanimi qui
          nel buio trafitto dalla tua luce,
          con cui rischiari gli attimi,
          riempimi gli occhi
          in cerca di stelle su questo soffitto
          da migliaia di anni,
          sfogliami della pelle
          denudami l'anima
          nulla deve restare che il tuo sguardo non veda
          che il tuo cuore non avverta
          di quest'uomo ormai in preda
          alla più lucida follia
          e per nulla preda all'erta e timorosa
          che potrebbe scappar via
          all'improvviso sparo della vita,
          Rimango qui
          coi miei sogni in compagnia dei tuoi
          poggiati l'uno all'altro
          sostegni l'uno dell'altro
          finché uno per uno non li sfileremo
          aprendoli come il libro
          nel quale un giorno ne racconteremo.
          Composta lunedì 9 febbraio 2015
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            Scritta da: Fabio Privitera

            Aprendo la finestra

            Odore di cenere bagnata
            e pensieri sottili,
            t'aspetto tra esili sospiri
            che completano i profumi,
            ma manca il tuo,
            fresco e delicato tocco di un mattino lontano
            di rosa bianca e biancospino
            di silenzio colmo d'abbracci
            e di sorrisi che ritrovo in me
            ogni momento, sopra al vento,
            che spalanca la mia mente,
            io ritrovo te con gli occhi accesi
            e non mi serve più niente
            se non te.
            Composta domenica 22 gennaio 2012
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              Scritta da: Fabio Privitera

              Ogni goccia di pioggia

              Osservo la pioggia
              mi immergo in ogni goccia
              e in fondo a quel destino
              scopro un'alba dolce
              che sfoggia riverberi lunari
              da cui il mattino sboccia,
              la calma di una rosa,
              la penombra di odori rari,
              inebrianti nelle narici,
              mi avvolgono nell'embrione
              di un nuovo giorno che nasce
              e anch'io ritorno in fasce.
              Composta sabato 1 agosto 2015
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                Scritta da: Fabio Privitera

                L'eterno demone

                L'eterno esterno
                di ciò che dimora
                nel mio profondo inverno
                quell'idiosincrasia verso l'umano
                che divora la follia
                di una mano in preda al fuoco
                e oscuro e opaco fumo
                fuoriuscito dal pianto roco
                mischiato al suo profumo,
                alterco e spreco l'umore
                in un ricordo di sbieco
                che non mi riporta indietro
                avvolto allo stesso calore.
                Composta domenica 26 luglio 2015
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                  Scritta da: Fabio Privitera

                  Notte

                  E infine alla sera
                  succede la notte
                  quella di chi si sfiora
                  i capelli un po' umidi di doccia
                  pensando a un bacio,
                  e ancora non dorme e spera,
                  e come ognuno di una sfera
                  vede solo una faccia
                  così si guarda la verità,
                  ma non lo sa,
                  e cinge attorno a sé le braccia,
                  le preme al petto e con le dita a fascia,
                  imprime al suo sguardo sospetto
                  e aspetta un miracolo
                  ciò che gli dia pace
                  ma gli fa bene già la luce dell'alba,
                  che intanto rischiare
                  l'oracolo del giorno, quel sole
                  funambolo insolito
                  alzatosi lì, nel suo angolo di mondo
                  tutti quanti gli altri attorno
                  intanto ancora dormono.
                  Composta martedì 30 giugno 2015
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