Scritta da: Fiorella Cappelli

Er passero ferito

Era d'agosto e un povero uccelletto
ferito dalla fionda di un maschietto
s'anniede a riposà con l'ala offesa
in su la finestra di una Chiesa.
Da le finestre del confessionale
un prete intese e vide l'animale,
ma dato che da fori
aspettavan molti peccatori
richiuse le tende immantinente
e s'ammise a confessà la gente.
Ner mentre che la massa di persone
devotamente diceva l'orazione,
senza guardà pe niente l'uccelletto
n'omo lo prese e se lo mise in petto.
Allora nella chiesa se sentì
un lungo cinguettio: "Ci! Ci! Ci!"
Er prete a risentenno l'animale
lasciò di colpo er confessionale
e poi nel nero che sembrava pece,
s'arrampicò sul pulpito e li fece:
"Fratelli! Chi ha l'uccello per favore,
vada fori dalla casa del Signore"
Li maschi, tutti quanti in una volta
s'arzarono p'annà verso la porta.
Ma er prete a stò sbajo madornale
strillo: "Fermi, me sò espresso male!
Rientrate tutti e stateme a sentì:
chi ha preso l'uccello deve uscì!"
A testa bassa con le corone in mano
le donne s'arzarono pian piano
ma mentre s'andavano de fora
er prete urlò: "Ho sbajato ancora!
Rientrate tutte quante figlie amate
che io non volevo dì quer che pensate.
Io vò detto e vè ritorno a dì
che chi prese l'uccello deve uscì,
ma io lo dico a voce chiara e tesa
a chi l'uccello l'abbia preso in Chiesa!"
Le monache s'arzaron tutte quante
e poi col viso pieno di rossore
lasciarono la casa del signore.

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    Info

    Scritta da: Fiorella Cappelli
    Riferimento:
    La poesia (versione originale) è del Poeta Romanesco Natale Polci, Nato a Giuliano di Roma nel 1897.
    Questa poesia è stata recitata da Andrea Bocelli, nella versione "ritoccata" da Anonimo, nella parte finale, ed erroneamente attribuita a Trilussa, nella trasmissione Viva Radio 2 di Fiorello (vedi anche su you Tube).

    Commenti

    5
    postato da , il
    Ho conosciuto Natale Polci e vi assicuro che la poesia è stata scritta da Lui e pubblicata il 20 Marzo 1952.
    Trilussa è morto a Roma il 21 dicembre 1950 e la poesia doveva essere ancora scritta.
    In tanti hanno abusato della poesia modificandola e aggiungendo versi.
    Diamo a Cesare ciò che è di Cesare.
    4
    postato da , il
    I testi sono leggermente differenti, potrebbe trattarsi di una "canzone popolare" rimaneggiata da entrambe gli artisti, solo che il Polci l'ha scritta prima.
    3
    postato da , il
    Infatti su alcuni testi scritti da Trilussa non compare questa poesia
    ma comunque permane lo specchio della satira dei nostri costumi
    attribuibili al grande Truilussa.
    2
    postato da , il
    E' stata spesse volte erroneamente attribuita a Trilussa, ma chi ama e sa apprezzare la romanità sa darle la giusta attribuzione: il poeta è Natale Polci, nato a Giuliano nel 1897.
    1
    postato da , il
    ho sempre creduto che la poesia fosse di trilussa;adesso che so che trilussa non è, ma di polci, poeta a me sconosciuto,la apprezzo ancora di più.

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