Scritta da: Giulio Micheletti

ragazzo der Tufello

Me vanto desse nato in borgata,
der Tufello so stato l'astronauta.
Ciò visto cresce tanta gente,
delinquenti, assassini, spacciatori,
ma sempre meno di quelli boni.
Mi ricordo er cocomeraro, che la sera
cè dava na fetta de rinfresco,
de Giovanni er vinaro,
Pippo al cantinone no spasso era
cor ghiaccio d'asportazione,
poi Lorenzo er tabaccaro
che insieme alle palle de natale c'aveva anche er puntale.
Er mercato rionale stava proprio sotto casa mia
e pè comprà le patate se scennevano solo le scale.
Non c'era bisogno der carrello
tanto il magnà era sempre quello.
Mo è cambiato er rione,
vanno tutti a comprà a nantro ingrosso,
co l'illusione de poté fa l'affare più grosso.
Adesso che so annato via
non vedo più tutta la gente mia.
L'amici de na vorta, quelli der montarozzo,
dove insieme sannava a fumà qualche mozzicone,
Aldo er grosso, Ilario lo snobbone,
Fabio er caccoletta, se so quasi tutti persi,
meno che Alessandro er secco, er mejo amico mio,
diventato però un gran ciccione.
Per farla corta e favve capì com'è cambiato,
figurateve che pè quelli der Tufello
io ero ciccio bello.
Composta domenica 21 ottobre 2012

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    Scritta da: Giulio Micheletti
    Dedica:
    Al tufello borgata di Roma

    Commenti

    1
    postato da , il
    bellissimo quadro di uno scorcio di Roma e di vita vissuta. bravo molto bella

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