Scritta da: Enrico Castelli

Penelope

Portami con te.
"Non capisci."
Se un giorno mio figlio chiederà di suo padre, gli sorriderò.
Parlerò dei suoi zigomi stretti.
Delle sue mani.
È scuro il cielo, davanti a questa marcia.
Nuove nuvole spingono il sole sotto la collina.
La testa dorata nell'erba. Dipinge i fiori di rosso.
Lentamente come in un sogno.
Mi lasci qui, all'alba della notte.
A guardarti.
Eroe.
Prendimi le mani.
Dolcemente come al risveglio.
E non piangerò perché sono una donna forte.
Emozioni acqua. E la mia pelle scudo del mio cuore.
Solo tu sai infrangermi. Darmi la sete che vorrei.
Solo tu.
Maledetta la tua schiena.
Maledetto colui che ha detto che
l'amore è immortale.
L'incanto delle tue promesse si rompe.
E vorrei solo invertire il tempo per sfiorarlo ancora.
Qui, sopra questo bianco gradino che è la tua casa.
Ti vedo danzare nello splendore delle tue armi.
Ma io ti conosco negli occhi.
Non tornerai.
Se un giorno mio figlio chiederà di suo padre, gli sorriderò.
Gli dirò che sono stata la tua più grande avventura.
Persa come una guerra che non dovevi combattere.
E parlerò del dono che mi hai fatto, voltandoti soltanto. Ora.
Guardandomi qui seduta.
Io. Con una tela in mano.
E respirando soltanto.
Respirando soltanto.
Respirando soltanto.
Composta martedì 13 ottobre 2009

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