Non seguire il pendio, fermati

Non seguire il pendio, fermati
ritorna indietro: ti stupirà ancora la vita!
Voltati, allontanati dall'ingiallire del fogliame
e dal suo ultimo cadere alle prime brine.
Un pulviscolo di sole, un favillar d'astro
un nuvola in alto che l'ombra
improvvisa ci dice che passa
la voce di una folata che si leva
e squarcia il silenzio che ricade
quando essa cessa e tutto tace
un volto lieto, una ridente pupilla
un riso occasionale tra quelli che parlano
una mescolanza di illusioni e di speranze
ancora possono affrescare
le pareti del cuore e dare un'emozione.
Per la china di morte volontà d'essere
passano solo diligenze per il vuoto
e tanti sono i macigni astratti
di un cielo senza senso sul cammino
di chi vi transita dal nulla sottomesso.
Simula altro viaggio e abbandona la china:
opposto cammino sia il tuo
ancor tutto non evapori tra esalar di respiri
volontà di tutto ciò che è vita.
È solo nel frinire, pur se stride,
che vive la cicala,
per espandere la sua essenza
solo sboccia una rosa:
i morti son sepolti, le perdite perdute
pur su una sgangherata zattera
al naufrago nella canicola o nella burrasca
possono comparire altre lontananze.

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