Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Il freddo uccide nel muto silenzio l'ultima allegria
sgorgata da bicchieri di vino e varie bottiglie di birra.
In quel gasthouse di un paesino di verde montagna
l'emigrante si giocava a carte il poco salario di ieri
sperando di riempire con il gioco le tasche di domani.

A mezzanotte in mezzo al grigio fumo delle sigarette
trasformava, con il gioco, le speranze in pura illusione,
i sogni vissuti durante il lavoro del giorno troppo duro
svanivano di notte con bottiglie vuote e donne nude.
È stata terribilmente crudele emigrare da analfabeti!

Le mani callose e gli occhi spenti carezzavano il paese
lasciato alle spalle con ferite di guerra e cuori a terra.
La sigaretta si consumava lentamente nella bocca chiusa,
le mani incrociate sotto il peso ardente della sua testa
mentre il cuore batteva forte per dirgli che non era morto.

In terra straniera piena di freddo, neve, pioggia e silenzi
trascorrevano i mesi, gli anni e le amarezze di un tempo.
Molti si perdettero, ma molti altri realizzarono il loro sogno
ritornando al paese del sole per costruire la sua casetta
dove risuscitarono i sogni, l'amore e le umane carezze.

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