Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Signore, i giorni trascorsi insieme al popolo africano
mi hanno insegnato a comprendere la vita e la morte.
Ho sentito il respiro del tempo nelle favole dei vecchi
maturate insieme osservando animali e sentimenti.

Signore, ho sognato sotto il loro cielo ricco di croci,
ho dormito sotto le loro alte e snelle palme di cocco,
ho cacciato con loro nelle immense e ricche savane
al ritmo di canti, preghiere, pianti e veri sogni umani.

Signore, ti ricordo ancora con il bel nome di Mulungu,
al ritmo di tamburi, canti, danze e un vecchio macocho
accompagnato da voci di vecchi, donne e bambini allegri
battendo mani e piedi sulla terra al chiarore delle stelle.

Signore, ho pregato guardando la luna nel tuo bel cielo
quando un padre contento ti offriva in estasi suo figlio
nato sulla terra dietro la veranda della sua nuova casa
con sua moglie contenta di essere finalmente madre.

Signore, quante cose si apprendono vivendo in Africa
terra ricca di storia vissuta nel dolore e nell'allegria
dove i veri grandi libri sono depositati nella memoria
di persone anziane ricche di vita e sapienza senza fine.

Signore, ti ho riconosciuto in molte maschere di legno
con un ricco messaggio nei loro ritmi e movimenti.
Con poche parole ho sentito la Tua voce sentenziare
in tribunali senza toghe ma il cuore limpido nelle mani.

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