Scritta da: Antonio Recanatini

L'amore dannato

Chiudimi la porta e allontanami
spingimi via, così come ti viene.
Toglimi il saluto, toglimi lo sguardo
non leggere più le mie parole,
non rispondere più quando ti chiamo.
Sparami come ti riesce meglio
cospargi di benzina ogni mia idea
e accendi quel fiammifero risparmiato,
rilancia le tue occhiatacce e urtami.
Giura sulla tua inquietudine, sul tuo odio
e ripetimi ancora che vuoi partire,
che questo amore non funziona
che non funzionano più i lamenti.
Abbandonami per strada sotto il diluvio
perdimi e mostrami la tua decisione,
dammi le tue ragioni e dimmi
"da domani non voglio nemmeno
sapere che esisti o che respiri da re".
Ma lasciami le medicine sul comodino
e lascia un po' di disordine in giro,
il bicchiere di vino appena assaggiato e
il pane morsicato e le briciole sotto il tavolo,
Non chiudere la porta dello stanzino e
di notte, se piove, se fuori c'è la guerra
fammi sentire che sei rientrata.
Non abbassare le serrande e
non chiudere le tende, mi basta l'ombra,
mi basta un soffio per sapere del tuo amore.

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