Scritta da: Alessandro Borghesi

Io dico no

Sembrava una serata come tante
nell'estate romana dove una giovane ragazza
inconsapevole e gioiosa assaporava i piaceri spensierati
insieme alla sua combriccola.

S'avvia verso casa
col passo ancora acerbo e... assonnata vien fermata,
da un suo coetaneo, in modo carino e gentile
chiese una fresca sigaretta, la giovane accenna ad un si
non capendo di aver fatto un irreversibile errore...

Arrivò alle sue spalle,
con l'aiuto del coetaneo la bloccarono...
trascinata via con forza in un angolo di Roma buia, corrotta e angusta
ove nessun viandante ha udito nulla

Tentò di lanciare dei disperati aiuti
il suo sforzo invano fu,
stava per iniziare il più brutto film
partorito da due menti sbandate.

Seviziata, minacciata, spogliata...
fu l'oggetto del loro desiderio, le sue lacrime di paura,
le urla senz'aria, l'invisibile sangue che ricopriva la pelle
l'umiliazione, schernita da gratuite offese
mentre l'altro garzone registrava la giubilare scena

il film senza una durata prefissata finì
e per i due orchi l'ora di scappare è giunta,
soddisfatti improvvisarono una corsa...
svanirono senza lasciare rumore.

Inerme, violata nell'anima
non ha più forza, non ha più calore,
non ha più il sorriso, non ha più la giovinezza
rovinata per sempre... perse i sensi.

In un caldo letto d'ospedale
si risvegliò circondata dai genitori e qualche amico
tante domande gli furono fatte ma lei... era troppo fragile
e sconvolta per dargli peso, la sua mente era lontana
muta era... la sua miglior risposta.

Nel frattempo i talk-show
erano sul "pezzo" con ospiti di dubbio gusto,
sparlando con discorsi pieni di cliché santificando i due mascalzoni,
per la povera ragazza un terribile gioco al massacro gli fu riservato...

il goloso filmato trasmesso fu,
disgraziatamente montato ad arte per snaturare la verità
e far passare la ragazza in una poco di buono,
coscienziosa della bravata fatta... colpo di grazia!

Le chiacchiere passavano di mano in mano
fino a giungere all'ospedale da lei... fu troppo il peso,
così nel mezzo della notte una finestra l'aspettava,
con coraggio prese il volo... in quell'istante provò la felicità...

straziante il dolore dei propri cari fu,
la loro principessa morta due volte
riversa nel cortile con il viso sorridente volto verso l'immensità
e una lacrima mai scesa... quanti sogni potevi realizzare,
quante cose potevi fare.

Io dico... no!

Non mi sento parte di questa società di merda
dove il popolo bue ha di avere la verità in tasca
ascoltata da quattro pezzenti che stanno in tv
a dare la caccia alle streghe e magari fare la morale altrui
quando sono loro stessi ad essere sporchi e cattivi.

La vittima si trasforma nel condannato a morte,
i bastardi in eroi da celebrare a festa e... ciliegina sulla torta
farsi giustificare dal popolino il loro gesto
come tentazione portata a compimento dal capriccioso demonio.

Malata la società è...
non esistono più i sani valori
non esiste più il rispetto
non esiste più un briciolo di ragione
non esiste.

Figli di buona donna,
non basterà il vostro perdono a farvi star bene con voi stessi
la vostra coscienza non sarà mai pulita,
sarete dannati di quel rimorso che accompagnerà la vostra esistenza...
non meritate il mio rispetto né ora né mai.

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