Scritta da: Simone Sabbatini

Reali intimità

Il movimento sforza pensieri e addominali,
che si contraggono al ritmo che nell'aria
sta originando quest'allegra disco music.
E intanto l'anima prega il nome di Maria.

Mentre nuoto in questa vasca coperta
giro la testa per riuscire a respirare,
e intravedo oltre la palpebra socchiusa
tra gli sbuffi gli schizzi gli spruzzi
ed i raggi di sole alla sera
la schiuma bianca che inonda ricordi sogni e fobie.
E intanto il vento suona forte l'inquietudine
dell'ombra che s'avanza sempre prima del tramonto
e sempre prima dell'inverno
che il mio cuore già si sforza a sopportare:
sotto le nuvole il mio mare è già in tempesta.

Poi mi abbronzo nella luce delle stelle
e perdo dita per i morsi di famelici piraña:
il sangue sparso attira squali – vedo già la prima pinna.
Non c'è tempo di fuggire, è un tempo strano
fatto solo per dormire. Son già sveglio, ed è un bel posto
m'incammino e non so più se lo conosco, se è reale
quella pietra nel tramonto ha un non so che di familiare.

Comincia il sogno della veglia partorito
in quali sonni, in quali letti, con che ali.
Composta venerdì 25 giugno 2010

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