Scritta da: Mirki75
Corresti esultante
incontro a uno spicchio di cielo terso
lasciando la pioggia proporsi esausta
tra i vigneti inermi dal triste spoglio.
La notte spazientì
concedendosi dai rivi traboccanti alle piane impervie
nell'autunno appena scorto.
Dalla veglia delle stanche mura
la luce graffiò gli specchi d'argento
quando supina il sonno ti sorprese.
E al contempo la luna si ribellò alle nubi
arrestandone l'inquieto pianto.
Non c'erano che i tuoi silenzi
a dipingere il volto della solitudine
in fondo alla stanza dove morivano i respiri
allorché sedettero in disordine
i colori ineleganti dell'acerbo inverno
un altro giorno passò
ferendo a piedi nudi
i campi innevati
inseguendo la tua dolce follia.

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