Scritta da: Bramante
Sono io quella spilla che t'addolora
quella stilla che ti gocciola dal cuore
che s'aggrappa agli echi che ritornano
come lupi affamati accerchiano la preda
nel labirinto miserevole dell'anima
tra le pareti squallide senza più colore

Sono io il sale che ti sana le ferite
come balsamo spalmato sulla pelle
quello che ti strappa il cuore e poi lo cuce
che ti naviga le vene e poi ti arrena
quello che ti sfarina la vita dal granaio
e poi la inforna come pane d'amore

Sono io il fiume che ti straripa gli orli
ti ricama e poi ti ricompone come trama
Sono io quella punta di diamante
che ti taglia dentro l'ardesia come burro
Quello che ti fa salire come aquilone
nell'immenso tra le rondini del cielo

Sono io la forza che ti scompone i limiti
un raggio che ti arriva al cuore in un un sorriso
Terra riemersa di un divino Paradiso
di occhi vergini che sfogliano le pelli
onde su onde, mai amate, immacolate
palpiti di cuore e sfogliatelle di poesie.

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