Scritta da: Salvatore Masullo

Come alberi

E venne il tempo dell'ultima stagione
pei nostri vecchi divenuti arcigni,
quando la mente affonda nell'oblio
e i giorni nuovi sembrano macigni.

Come alberi battuti dai piovaschi
cedono foglie al manto della terra,
e sulla corteccia mostrano profonde
le macchie scure d'ogni loro guerra.

Come alberi con tanti rami secchi,
scolpiti nelle palme e intorno agli occhi,
ricordano gli ardori giovanili
e i fiori in grembo divenuti frutti.

Come alberi scavati dalle acque
hanno il vuoto dentro il tronco curvo
che pare un pozzo in cui la mente cala
e un secchio di memorie che risale.

Come alberi ondeggiano la sera
al primo soffio languido di vento,
e il loro cuore palpita veloce
se sanno del più piccolo tormento.

Come alberi le cime tese al cielo
a raccontar dolore e sofferenza,
a confessar peccati mai commessi
per catturare strali d'indulgenza.

Come alberi finirà la loro vita
squarciata da saette e venti forti,
ma lasceranno in terra le radici
perché si sappia che non sono morti.

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